L'insulino-resistenza predice una rapida risposta virologica nei pazienti non-diabetici, non-cirrotici con HCV genotipo 1, trattati con Peginterferone alfa-2b e Ribavirina


Il rapido declino dei livelli sierici di RNA del virus dell'epatite C ( HCV ) è di fondamentale importanza per determinare l'esito della terapia nei pazienti con epatite cronica C genotipo 1. Tuttavia, le variabili che influenzano la prima fase del decadimento virale sono ancora in gran parte inesplorate.
L'obiettivo dello studio è stato quello di valutare quali variabili pre-trattamento possano predire la risposta virologica rapida ( RVR ) e la risposta virologica sostenuta ( SVR ).

Sono stati valutati 90 pazienti consecutivi, non-diabetici con epatite cronica C genotipo 1, senza cirrosi, trattati con Peginterferone alfa-2b ( Intron A ) più Ribavirina ( Rebetol ).

La carica virale ( COBAS Amplicor, Roche ) è stata misurata 1, 4 e 12 settimane dopo l'inizio del trattamento, e poi 24 settimane dopo la fine del trattamento.

La risposta virologica sostenuta complessiva è stata del 47%; la risposta virologica sostenuta nei pazienti con risposta virologica rapida è stata del 100%.

In un'analisi uni variata, l'età, i livelli di GGT ( gamma glutamil transpeptidasi ), la carica virale, la steatosi, la fibrosi e l'indice HOMA-IR, sono risultati significativamente associati alla risposta rapida virologica.

Dopo la regressione logistica, l'indice HOMA-IR si è dimostrato essere il più forte predittore indipendente della risposta virologica rapida ( OR=0.37; p=0.027 ), mentre la fibrosi ha avuto una debole associazione indipendente con la risposta virologica rapida ( OR=0.32; p=0.057 ).
Tra le otto variabili pre-trattamento, sia l'indice di massa corporea ( BMI ) che la steatosi erano significativamente associate con l'indice HOMA-IR, sia nelle analisi univariate che miultivariate.

In conclusione, i risultati di questo studio suggeriscono che l'insulino-resistenza è fortemente associata alla risposta virologica rapida, riflettendo così l'importante ruolo svolto dai fattori metabolici nella fase iniziale della cinetica virale. HOMA-IR sembra essere uno strumento utile nel predire la risposta virologica rapida e dovrebbe essere valutato al basale in tutti i pazienti con epatite cronica C, prima di iniziare il trattamento antivirale. ( Xagena2009 )

Grasso A et al, J Hepatol 2009; 51: 984-990


Gastro2009 Farma2009 Endo2009


Indietro

Altri articoli

Rimane non ben definito se il salasso da solo possa mantenere adeguatamente l’ematocrito target nei pazienti con policitemia vera (...


La granulomatosi linfomatoide è una rara malattia linfoproliferativa a cellule B associata al virus di Epstein-Barr ( EBV ) con...



Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza dell'anticorpo del recettore dell'interferone di tipo I, Anifrolumab ( Saphnelo ), nei pazienti...


Sono state caratterizzate l'efficacia e la sicurezza di Anifrolumab ( Saphnelo ) nei pazienti con lupus eritematoso sistemico ( SLE...


Gli agenti antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno modificato la gestione dell'infezione da virus dell'epatite C ( HCV...


Ad oggi, solo gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato di essere efficaci per i pazienti ambulatoriali con COVID-19. L'Interferone lambda-1 è...


La sindrome respiratoria acuta grave da infezione da coronavirus 2 ( SARS-CoV-2 ) comporta un rischio sostanziale di malattia grave...


La compromissione funzionale dell'Interferone, un componente antivirale naturale del sistema immunitario, è associata alla patogenesi e alla gravità della COVID-19....


L'eritema multiforme persistente ( PEM ) è poco conosciuto e manca di terapie efficaci diverse dai glucocorticoidi. È stato condotto uno...