Venetoclax e Obinutuzumab nei pazienti con leucemia linfocitica cronica e condizioni coesistenti


L'inibitore BCL2 Venetoclax ( Venclyxto ) ha mostrato attività nei pazienti con leucemia linfocitica cronica ( CLL; leucemia linfatica cronica ), ma la sua efficacia in combinazione con altri agenti nei pazienti con leucemia CLL e condizioni coesistenti non è nota.

In uno studio di fase 3, in aperto, è stato esaminato il trattamento a durata fissa con Venetoclax e Obinutuzumab ( Gazyvaro ) in pazienti con leucemia linfocitica cronica non-trattata in precedenza e condizioni coesistenti.
I pazienti con un punteggio superiore a 6 alla scala CIRS ( Cumulative Illness Rating Scale ) ( punteggi da 0 a 56, con punteggi più alti che indicano una funzione compromessa dei sistemi di organi ) o una clearance della creatinina inferiore a 70 ml al minuto, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere la combinazione Venetoclax e Obinutuzumab oppure Clorambucile - Obinutuzumab.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ); è stata anche valutata la sicurezza di ciascun regime.

In totale, 432 pazienti ( età media, 72 anni; punteggio mediano alla scala CIRS, 8; clearance mediana della creatinina, 66.4 ml al minuto ) sono stati sottoposti a randomizzazione, con 216 soggetti assegnati a ciascun gruppo.

Dopo un follow-up mediano di 28.1 mesi, si sono verificati 30 eventi di endpoint primario ( progressione della malattia o morte ) nel gruppo Venetoclax - Obinutuzumab e 77 nel gruppo Clorambucile - Obinutuzumab ( hazard ratio, HR=0.35; P minore di 0.001 ).

La stima di Kaplan-Meier della percentuale di pazienti con sopravvivenza libera da progressione a 24 mesi è risultata significativamente più alta nel gruppo Venetoclax - Obinutuzumab rispetto al gruppo Clorambucile - Obinutuzumab: 88.2% rispetto al 64.1%.
Questo beneficio è stato osservato anche nei pazienti con delezione TP53, mutazione o entrambe e in pazienti con geni delle immunoglobuline a catena pesante non-mutati.

Neutropenia di grado 3 o 4 si è verificata nel 52.8% dei pazienti nel gruppo Venetoclax - Obinutuzumab e nel 48.1% dei pazienti nel gruppo Clorambucile - Obinutuzumab e infezioni di grado 3 o 4 si sono verificate rispettivamente nel 17.5% e nel 15.0%.

La mortalità per tutte le cause è stata del 9.3% nel gruppo Venetoclax - Obinutuzumab e del 7.9% nel gruppo Clorambucile - Obinutuzumab.
Queste differenze non erano significative.

Tra i pazienti con leucemia linfocitica cronica non-trattata e condizioni coesistenti, la combinazione Venetoclax e Obinutuzumab è stato associato a una sopravvivenza libera da progressione più lunga rispetto a Clorambucile - Obinutuzumab. ( Xagena2019 )

Fischer K et al, N Engl J Med 2019; 380: 2225-2236

Emo2019 Onco2019 Farma2019


Indietro

Altri articoli

Acalabrutinib ( Calquence ), un potente inibitore della tirosin-chinasi di Bruton ( BTK ), altamente selettivo, è stato valutato nello...


MabThera, il cui principio attivo è Rituximab, è un medicinale usato per il trattamento dei tumori ematologici e delle condizioni...


I dati relativi all'efficacia del trattamento con la combinazione Ibrutinib ( Imbruvica ) e Rituximab ( MabThera ), rispetto alla...



L’EMA ( European Medicines Agency ), su richiesta della Commissione europea, ha iniziato la revisione del farmaco antitumorale Zydelig ( Idelalisib...


I pazienti con linfoma non-Hodgkin ( NHL ) a cellule B recidivato o refrattario hanno una prognosi sfavorevole con poche...


E’ stata riportata una esperienza di combinazione di Bendamustina ( Levact ) e Rituximab ( MabThera ) in 26 pazienti...


Otlertuzumab è una nuova proteina terapeutica umanizzata anti-CD37. Uno studio ha valutato la sicurezza di Otlertuzumab somministrato per via endovenosa...


Lo studio CLL3 è stato progettato per analizzare il trattamento intensivo compreso il trapianto autologo di cellule staminali ( autoSCT...