Linfoma mantellare: approvato nell'Unione Europea Tecartus, una immunoterapia cellulare basata sulle cellule CAR-T
La Commissione europea ha concesso l'autorizzazione condizionata all'immissione in commercio condizionata a Tecartus, cellule CAR-T KTE-X19 ( cellule CD3+ autologhe, anti-CD19 ).
Tecartus è una immunoterapia cellulare basata sull’utilizzo di cellule CAR-T, cellule T che esprimono un recettore chimerico ( CAR ) capace di riconoscere e legare un antigene espresso sulle cellule tumorali, per pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario.
Questa terapia potrà essere utilizzata dopo due o più linee di terapia sistemica, tra cui un inibitore della tirosin chinasi di Bruton ( BTK ).
L'autorizzazione condizionata è concessa nell'interesse della salute pubblica quando il beneficio della disponibilità immediata supera il rischio della disponibilità di dati meno completi disponibili.
KTE-X19 è il terzo trattamento a base di CAR-T a ricevere l'approvazione dell’agenzia europea e il primo autorizzato per il trattamento del linfoma mantellare recidivante o refrattario.
Analogamente ad Axi-cel ( Yescarta ), un’altra terapia a base di CAR-T, KTE-X19 è una terapia a base di CAR-T diretta contro l’antigene CD19.
La differenza tra i due prodotti risiede nel processo di produzione.
Il CAR di KTE-X19 è identico a quello di Axi-cel, ma l’iter di preparazione di KTE-X19 è stato modificato in modo da permettere un arricchimento di linfociti e la rimozione di cellule tumorali ( linfoblasti ) circolanti che potrebbero essere ancora presenti dopo la leucaferesi nel caso di pazienti affetti da alcuni tumori dei linfociti B, tra cui il linfoma mantellare, ma non solo.
Grazie a questa modifica, le CAR-T KTE-X19 dovrebbero essere adatte come trattamento per le neoplasie maligne delle cellule B con linfoblasti circolanti.
L'autorizzazione europea si basa sui risultati dello studio ZUMA-2, uno studio multicentrico internazionale, di fase 2, a braccio singolo e in aperto, condotto in 74 pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario che avevano precedentemente ricevuto una chemioterapia contenente antraciclina o Bendamustina, una terapia anticorpale anti-CD20 e un inibitore di BTK ( Ibrutinib o Acalabrutinib ).
KTE-X19 è stato prodotto per 71 pazienti e somministrato a 68 pazienti. A seguito di una singola infusione di KTE-X19 si è osservato un tasso di risposta complessivo ( risposta completa o parziale ), valutato da un Comitato di radiologi indipendenti, del 93%, con un 67% di risposte complete.
Riguardo alla sicurezza, la sindrome da rilascio di citochine ( CRS ) di grado 3 o superiore e gli eventi neurologici, effetti avversi caratteristici delle terapie con CAR-T, si sono osservati rispettivamente nel 15% e 33% dei pazienti.
Il linfoma a cellule mantellari è un tumore non-comune che, secondo alcune stime, rappresenta il 2-7% dei casi adulti di linfomi non-Hodgkin negli Stati Uniti e in Europa.
In Europa, si stima che ogni anno ad almeno 7400 persone venga diagnosticato un linfoma mantellare.
I pazienti con linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario dopo due o più linee di terapia sistemica, incluso un inibitore di BTK, hanno una prognosi sfavorevole, con una sopravvivenza globale mediana di 6-10 mesi. ( Xagena2020 )
Fonte: Kite Pharma ( Gilead ), 2020
Emo2020 Onco2020 Med2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Metotrexato ad alte dosi come profilassi del sistema nervoso centrale nel linfoma aggressivo a cellule B ad alto rischio
La progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ) o la recidiva è una complicanza rara ma devastante del linfoma...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Tassi di sindrome da rilascio di citochine e sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie dai dati di CIBMTR su pazienti con linfoma in seguito a terapia con cellule CAR-T
I prodotti a base di cellule T ingegnerizzate Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) e Brexucabtagene autoleucel ( Brexu-cel; Tecartus...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Pembrolizumab nel linfoma primario mediastinico a grandi cellule B recidivante o refrattario: analisi finale di KEYNOTE-170
Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...