Il linfoma diffuso a grandi cellule B EBV-positivo nei giovani adulti rappresenta un'entità patologica distinta dalla variante che colpisce i pazienti anziani
Il linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) positivo al virus di Epstein-Barr ( EBV ) è una neoplasia linfoide che è stata fino ad ora definita unicamente nei pazienti adulti, di età superiore a 50 anni, ma che può tuttavia colpire anche pazienti più giovani.
Uno studio clinico è stato condotto allo scopo di analizzare la prevalenza, le caratteristiche cliniche e gli esiti oncologici espressi in termini di sopravvivenza nei pazienti giovani adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B positivo al virus di Epstein-Barr.
Lo studio ha esaminato le informazioni relative a 571 pazienti con nuova diagnosi di linfoma diffuso a grandi cellule B arruolati nell'ambito di due coorti ( una retrospettiva e una prospettica ).
La prevalenza della positività all’infezione da virus di Epstein-Barr è stata del 6.7% ( 13 casi su 195 ) nei pazienti giovani ( età inferiore o pari a 50 ) e del 9.3% ( 35 casi su 376 ) nel gruppo di pazienti anziani ( età superiore a 50 anni ).
Lo stato di EBV è risultato essere strettamente associato a determinate caratteristiche cliniche sfavorevoli ( età avanzata, stadio avanzato della neoplasia, coinvolgimento di due o più siti extranodali, elevato punteggio IPI [ International Prognostic Index ] e aumentato rischio secondo IPI aggiustato per età ) unicamente nel gruppo di pazienti anziani.
Uno scarso impatto prognostico della positività a infezione da virus di Epstein-Barr è stato osservato solamente nel gruppo di pazienti anziani ( hazard ratio, HR = 2.86; intervallo di confidenza [ IC ] 95%: 1.83-4.47; P minore di 0.001 ), ma non nel gruppo di pazienti giovani ( HR = 1.17; IC 95%: 0.35-3.89; P = 0.801 ).
In conclusione, lo studio ha dimostrato che una percentuale sostanziale di casi di linfoma diffuso a grandi cellule B positivo al virus di Epstein-Barr degli anziani può verificarsi anche nei pazienti giovani adulti, dove però la positività a EBV non è risultata associata a caratteristiche cliniche sfavorevoli o a esiti peggiori.
I risultati dello studio hanno indicato inoltre che la diagnosi di linfoma diffuso a grandi cellule B EBV-positivo non dovrebbe essere limitata unicamente ai pazienti anziani e che il linfoma diffuso a grandi cellule B positivo per l'infezione da virus di Epstein-Barr nei pazienti giovani adulti debba essere considerato come un'entità patologica clinicamente distinta. ( Xagena2015 )
Hong JY et al, Ann Oncol 2015; 26: 548-555
Onco2015 Emo2015 Pedia2015
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Metotrexato ad alte dosi come profilassi del sistema nervoso centrale nel linfoma aggressivo a cellule B ad alto rischio
La progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ) o la recidiva è una complicanza rara ma devastante del linfoma...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Tassi di sindrome da rilascio di citochine e sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie dai dati di CIBMTR su pazienti con linfoma in seguito a terapia con cellule CAR-T
I prodotti a base di cellule T ingegnerizzate Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) e Brexucabtagene autoleucel ( Brexu-cel; Tecartus...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Pembrolizumab nel linfoma primario mediastinico a grandi cellule B recidivante o refrattario: analisi finale di KEYNOTE-170
Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...