Nivolumab per linfoma di Hodgkin classico recidivante / refrattario dopo fallimento del trapianto autologo di cellule ematopoietiche
Le alterazioni genetiche che causano iperespressione del ligando 1 di morte cellulare programmata ( PD-L1 ) sono quasi universali nel linfoma di Hodgkin classico ( cHL ).
Nivolumab ( Opdivo ), un inibitore del checkpoint di morte programmata 1 ( PD-1 ), ha dimostrato efficacia nel linfoma di Hodgkin classico recidivante / refrattario dopo trapianto autologo di cellule ematopoietiche ( auto-HCT ) nelle analisi iniziali di una delle tre coorti dello studio CheckMate 205 di Nivolumab per linfoma di Hodgkin classico.
Sono state valutate la sicurezza e l'efficacia dopo l'estensione del follow-up di tutte e tre le coorti.
Lo studio multicentrico, a braccio singolo, di fase II ha arruolato pazienti con linfoma di Hodgkin classico recidivante / refrattario dopo fallimento del trattamento auto-HCT in coorti in base alla storia del trattamento: Brentuximab vedotin (BV)-naïve ( coorte A ), BV ricevuto dopo auto-HCT ( coorte B ) e BV ricevuto prima e/o dopo auto-HCT ( coorte C ).
Tutti i pazienti hanno ricevuto Nivolumab 3 mg/kg ogni 2 settimane fino a progressione della malattia / tossicità inaccettabile.
L'endpoint primario era il tasso di risposta obiettiva ( ORR ).
Complessivamente, sono stati trattati 243 pazienti; 63 nella coorte A, 80 nella coorte B e 100 nella coorte C.
Dopo un follow-up mediano di 18 mesi, il 40% ha continuato a ricevere il trattamento.
Il tasso di risposta obiettiva è stato del 69% in generale e del 65%-73% in ciascuna coorte.
Complessivamente, la durata mediana della risposta è stata di 16.6 mesi e la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 14.7 mesi.
Dei 70 pazienti trattati dopo progressione della malattia convenzionale, il 61% di quelli valutabili aveva carichi tumorali target stabili o ulteriormente ridotti.
I più comuni eventi avversi di grado da 3 a 4 correlati al farmaco sono stati aumenti della lipasi ( 5% ), neutropenia ( 3% ) e aumenti di ALT ( 3% ).
Si sono verificati 29 decessi; nessuno è stato considerato correlato al trattamento.
In conclusione, con un follow-up esteso, le risposte a Nivolumab sono state frequenti e durature.
Nivolumab sembra essere associato a un profilo di sicurezza favorevole e a benefici a lungo termine in un ampio spettro di pazienti con linfoma di Hodgkin classico recidivante / refrattario. ( Xagena2018 )
Armand P et al, J Clin Oncol 2018; 36: 1428-1439
Onco2018 Emo2018 Farma2018
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Metotrexato ad alte dosi come profilassi del sistema nervoso centrale nel linfoma aggressivo a cellule B ad alto rischio
La progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ) o la recidiva è una complicanza rara ma devastante del linfoma...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Tassi di sindrome da rilascio di citochine e sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie dai dati di CIBMTR su pazienti con linfoma in seguito a terapia con cellule CAR-T
I prodotti a base di cellule T ingegnerizzate Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) e Brexucabtagene autoleucel ( Brexu-cel; Tecartus...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Pembrolizumab nel linfoma primario mediastinico a grandi cellule B recidivante o refrattario: analisi finale di KEYNOTE-170
Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...