Revlimid per il trattamento di mieloma multiplo, sindromi mielodisplastiche nonché linfoma a cellule mantellari e linfoma follicolare
Revlimid, il cui principio attivo è la Lenalidomide, è un medicinale utilizzato per il trattamento di determinati tipi di cancro e gravi affezioni delle cellule ematiche e del midollo osseo, vale a dire mieloma multiplo, sindromi mielodisplastiche nonché linfoma a cellule mantellari e linfoma follicolare.
Nel caso del mieloma multiplo, un cancro che colpisce le plasmacellule, Revlimid è usato:
• negli adulti sottoposti in precedenza a un trapianto di cellule staminali ( una procedura in cui le
cellule del midollo osseo del paziente vengono eliminate e sostituite con le cellule staminali di un
donatore );
• negli adulti affetti da mieloma multiplo non-trattato in precedenza ( di nuova diagnosi ), che non
possono sottoporsi a un trapianto di cellule staminali. È utilizzato in combinazione con
Desametasone, o Bortezomib e Desametasone, o Melfalan e Prednisone;
• negli adulti la cui malattia è stata trattata almeno una volta. È usato in combinazione con
Desametasone.
Nelle sindromi mielodisplastiche, un gruppo di patologie del midollo osseo che causano anemia, Revlimid è usato nei pazienti che necessitano di trasfusioni di sangue per tenere sotto controllo l’anemia. È usato nei pazienti che presentano un’anomalia genetica ( delezione del 5q ) quando altri trattamenti non sono adeguati.
Nel caso del linfoma a cellule mantellari e del linfoma follicolare, forme di cancro del sangue che
colpiscono i linfociti B, Revlimid è usato negli adulti in caso di ricomparsa della malattia o in assenza di miglioramento dopo un trattamento.
Nel linfoma follicolare è usato in associazione al medicinale Rituximab.
Il trattamento con Revlimid deve essere supervisionato da medici esperti nell’impiego di medicinali antitumorali. È disponibile sotto forma di compresse ( 2.5, 5, 7.5, 10, 15, 20 e 25 mg ) da assumere per bocca.
Il trattamento è somministrato in cicli, dove Revlimid è utilizzato una volta al giorno in determinati
giorni di detti cicli. I cicli terapici proseguono finché la malattia non è più sotto controllo o le reazioni avverse diventano inaccettabili.
La dose di Revlimid dipende dalla malattia per la quale il medicinale è indicato, dalla salute generale del paziente e dai risultati degli esami del sangue. Può essere necessario ridurre la dose o interrompere il trattamento in caso d’insorgenza di taluni effetti indesiderati.
Il principio attivo di Revlimid, Lenalidomide, è un agente immunomodulante, che influisce sull’attività del sistema immunitario.
La Lenalidomide agisce in vari modi: blocca lo sviluppo di cellule anomale, previene la crescita di vasi sanguigni nei tumori e stimola inoltre alcune cellule specializzate del sistema immunitario affinché attacchino le cellule anomale.
Mieloma multiplo
Revlimid è risultato più efficace del placebo in due studi principali condotti su 1 074 pazienti ai quali era stato diagnosticato il mieloma multiplo per la prima volta e che erano stati sottoposti a trapianto di cellule staminali.
Nel primo studio i pazienti trattati con Revlimid hanno vissuto mediamente più a lungo senza un peggioramento della malattia ( 57 mesi ) rispetto ai pazienti del gruppo che ha ricevuto placebo ( 29 mesi ).
Anche nel secondo studio i pazienti trattati con Revlimid hanno vissuto più a lungo senza un peggioramento della malattia ( 44 mesi ) rispetto ai pazienti del gruppo che ha ricevuto placebo ( 24 mesi ).
Relativamente al mieloma multiplo diagnosticato per la prima volta, Revlimid è stato esaminato in
due studi principali condotti su 2 082 pazienti.
Il primo studio ha confrontato Revlimid con placebo, entrambi assunti con Melfalan e Prednisone. In questo studio i pazienti trattati con Revlimid ( oltre a Melfalan e Prednisone ) hanno vissuto più a lungo senza un peggioramento della malattia ( 27 mesi ) rispetto ai pazienti che hanno ricevuto placebo ( 13 mesi ).
Nel secondo studio, Revlimid assunto con una bassa dose di Desametasone è stato confrontato con la terapia standard di Melfalan, Prednisone e Talidomide. Per i pazienti trattati con Revlimid più Desametasone la malattia è peggiorata dopo 26 mesi contro i 22 mesi per i pazienti che hanno seguito il trattamento standard.
Un altro studio principale è stato condotto su 523 pazienti con mieloma multiplo non-trattati in
precedenza e per i quali non erano stati programmati trapianti di cellule staminali. I pazienti trattati
con Revlimid e Desametasone hanno vissuto in media per circa 30 mesi senza che la malattia
peggiorasse rispetto ai circa 43 mesi per coloro che hanno ricevuto anche Bortezomib.
Inoltre, Revlimid è stato esaminato in due studi principali condotti su 704 pazienti affetti da mieloma multiplo trattato in precedenza. In entrambi gli studi Revlimid è stato confrontato con placebo, entrambi assunti con Desametasone. I risultati combinati dei due studi hanno evidenziato che i pazienti trattati con Revlimid hanno vissuto mediamente più a lungo prima che la malattia peggiorasse ( 48 settimane ) rispetto ai pazienti che hanno ricevuto placebo ( 20 settimane ).
Sindromi mielodisplastiche
Sono stati inoltre condotti due studi principali su un totale di 353 pazienti che presentavano un rischio ridotto di sindromi mielodisplastiche. Il primo studio non ha confrontato Revlimid con altri trattamenti, mentre il secondo l’ha confrontato con placebo.
Dal primo studio è emerso che 97 pazienti su 148 ( 66% ) trattati con 10 mg di Revlimid non hanno avuto bisogno di una trasfusione di sangue per almeno 8 settimane.
Nel secondo studio, 38 pazienti su 69 ( 55% ) che hanno assunto 10 mg di Revlimid non hanno avuto bisogno di una trasfusione di sangue per almeno 26 settimane, rispetto a 4 pazienti
su 67 ( 6% ) che hanno assunto placebo.
Linfoma a cellule mantellari
Uno studio principale è stato condotto su 254 pazienti con linfoma a cellule mantellari ricomparso dopo un trattamento precedente o che non ha dato segni di miglioramento dopo che i pazienti erano stati sottoposti a una terapia precedente. Revlimid è stato confrontato con un medicinale scelto dai medici dei pazienti. Il tempo medio intercorso prima che la malattia riprendesse a peggiorare era di
38 settimane nei pazienti trattati con Revlimid e di 23 settimane nei pazienti sottoposti ad altri
trattamenti.
Linfoma follicolare
È stato condotto uno studio principale su 358 pazienti con forme di tumori ematologici a crescita lenta ( linfoma della zona marginale o linfoma follicolare ) che erano ricomparse o non avevano dato segni di regressione dopo un precedente trattamento ( 295 pazienti erano affetti da linfoma follicolare ). Lo studio ha confrontato Revlimid con placebo in aggiunta a un altro medicinale antitumorale ( Rituximab ). Il tempo medio durante il quale i pazienti hanno vissuto senza che il linfoma follicolare peggiorasse era di circa 39 mesi con Revlimid in associazione a Rituximab, rispetto ai 14 mesi con placebo e Rituximab.
Le reazioni avverse più comuni di Revlimid indicato per il trattamento del mieloma multiplo sono:
bronchite, nasofaringite, tosse, gastroenterite, infezione delle vie respiratorie superiori, stanchezza, neutropenia, stipsi, diarrea, crampi muscolari, anemia, trombocitopenia, eruzione cutanea, dolore dorsale, insonnia, appetito ridotto, febbre, edema periferico, leucopenia, debolezza, neuropatia periferica e ipocalcemia.
Gli effetti indesiderati più comuni di Revlimid indicato per il trattamento delle sindromi
mielodisplastiche sono: neutropenia, trombocitopenia, diarrea, stipsi, nausea, sensazione di prurito, eruzione cutanea, stanchezza e spasmi muscolari.
Gli effetti indesiderati più comuni di Revlimid indicato per il trattamento del linfoma a cellule
mantellari sono neutropenia, anemia, diarrea, stanchezza, stipsi, febbre ed eruzione cutanea.
Gli effetti indesiderati più comuni di Revlimid indicato per il trattamento del linfoma follicolare sono neutropenia, leucopenia, diarrea, stipsi, stanchezza e tosse.
Gli effetti indesiderati più gravi di Revlimid sono: neutropenia, tromboembolia venosa, inclusa l’embolia polmonare, infezioni dei polmoni ( compresa la polmonite ), ipotensione, disidratazione, insufficienza della funzione renale, neutropenia febbrile ( neutropenia unita a febbre ), diarrea e anemia.
Lenalidomide può essere dannoso per il feto. Pertanto, Revlimid non deve essere assunto in
gravidanza. Non deve essere parimenti assunto da donne in età fertile, a meno che non adottino tutte
le misure necessarie per escludere la possibilità di una gravidanza prima del trattamento nonché per
evitare una gravidanza per l’intera durata e subito dopo la fine del trattamento.
Revlimid prolunga il lasso di tempo durante il quale i pazienti vivono senza peggioramento del tumore e riduce la necessità di effettuare trasfusioni di sangue nelle sindromi mielodisplastiche.
Gli effetti indesiderati sono considerati gestibili. Pertanto, l’Agenzia europea per i medicinali, EMA ( European Medicines Agency ) ha deciso che i benefici di Revlimid sono superiori ai rischi.
La Società che produce Revlimid ha istituito un Programma di prevenzione della gravidanza in ciascuno Stato membro e raccoglierà informazioni sull’utilizzo del medicinale al di fuori delle indicazioni approvate.
Le confezioni contenenti le capsule di Revlimid riportano inoltre l’avvertenza che Lenalidomide può essere dannoso per il feto.
Inoltre, la Società effettuerà uno studio su pazienti con sindromi mielodisplastiche per raccogliere ulteriori dati sulla sicurezza e uno studio sulla sicurezza su pazienti affetti da mieloma multiplo di nuova diagnosi, che non possono essere sottoposti a trapianti. ( Xagena2019 )
Fonte: EMA, 2019
Emo2019 Onco2019 Farma2019
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