Terapia a base di Bortezomib per linfoma a cellule del mantello di nuova diagnosi
L’inibitore del proteasoma Bortezomib ( Velcade ) è stato inizialmente approvato per il trattamento del linfoma a cellule del mantello recidivante.
Uno studio ha verificato se la sostituzione con Bortezomib della Vincristina nella terapia di prima linea con R-CHOP ( Rituximab, Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisone ) sia in grado di migliorare i risultati nei pazienti con linfoma a cellule del mantello di nuova diagnosi.
In uno studio di fase 3, sono stati assegnati in modo casuale 487 pazienti adulti con diagnosi recente di linfoma a cellule del mantello che erano inammissibili o non-considerati per il trapianto di cellule staminali a ricevere da 6 a 8 cicli di 21 giorni di R-CHOP per via endovenosa al giorno 1 ( con Prednisone somministrato per os nei giorni 1-5 ) o VR-PAC (regime R-CHOP, ma sostituendo Vincristina con Bortezomib alla dose di 1.3 mg per metro quadro di superficie corporea nei giorni 1, 4, 8 e 11 ).
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione.
Dopo un follow-up mediano di 40 mesi, la sopravvivenza mediana libera da progressione ( secondo revisione radiologica indipendente ) è stata di 14.4 mesi nel gruppo R-CHOP rispetto a 24.7 mesi nel gruppo VR-CAP ( hazard ratio a favore del gruppo VR-CAP, HR=0.63; P minore di 0.001 ), un miglioramento relativo del 59%.
Sulla base della valutazione dei ricercatori, la durata mediana di sopravvivenza libera da progressione è stata, rispettivamente, di 16.1 mesi e di 30.7 mesi ( HR=0.51; P minore di 0.001 ), un miglioramento relativo del 96%.
Gli endpoint secondari sono risultati costantemente migliorati nel gruppo VR-CAP, tra cui: il tasso di risposta completa ( 42% vs 53% ), la durata mediana della risposta completa ( 18.0 mesi vs 42.1 mesi ), l'intervallo libero da trattamento mediano ( 20.5 mesi vs 40.6 mesi ) e il tasso di sopravvivenza globale a 4 anni ( 54% vs 64% ).
I tassi di neutropenia e trombocitopenia sono risultati più alti nel gruppo VR-CAP.
In conclusione, VR-CAP ha dimostrato di essere più efficace di R-CHOP nei pazienti con linfoma a cellule del mantello di nuova diagnosi, ma a costo di un aumento della tossicità ematologica. ( Xagena2015 )
Robak T et al, N Engl J Med 2015;372:944-953
Emo2015 Onco2015 Farma2015
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Metotrexato ad alte dosi come profilassi del sistema nervoso centrale nel linfoma aggressivo a cellule B ad alto rischio
La progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ) o la recidiva è una complicanza rara ma devastante del linfoma...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Tassi di sindrome da rilascio di citochine e sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie dai dati di CIBMTR su pazienti con linfoma in seguito a terapia con cellule CAR-T
I prodotti a base di cellule T ingegnerizzate Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) e Brexucabtagene autoleucel ( Brexu-cel; Tecartus...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Pembrolizumab nel linfoma primario mediastinico a grandi cellule B recidivante o refrattario: analisi finale di KEYNOTE-170
Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...