Trapianto nei pazienti con linfoma non-Hodgkin: Plerixafor più G-CSF per la mobilizzazione di cellule staminali autologhe
E’ stata valutata la sicurezza e l’efficacia di Plerixafor ( AMD3100; Mozobil ), un antagonista CXCR4, nella mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche per trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma non-Hodgkin con uno studio di fase III, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco e placebo-controllato.
Sono risultati idonei allo studio pazienti con linfoma non-Hodgkin che necessitavano di trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche in prima o seconda remissione completa o parziale.
I pazienti hanno ricevuto G-CSF ( fattore stimolante le colonie di granulociti ) 10 microg/kg per via sottocutanea ogni giorno e fino a 8 giorni.
A partire dalla sera del giorno 4 e in seguito a cadenza giornaliera fino a 4 giorni, i pazienti hanno ricevuto inoltre Plerixafor ( 240 microg/kg ) o placebo per via sottocutanea.
A partire dal giorno 5, i pazienti hanno cominciato un’aferesi giornaliera fino a 4 giorni o fino alla raccolta di un numero di cellule CD34+/kg superiore o uguale a 5 x 10(6).
L’endpoint primario era la percentuale di pazienti che aveva raccolto tale numero di cellule in 4 giorni di aferesi o meno.
Dopo un follow-up di 1 anno, il 59% ( n=89 ) dei 150 pazienti nel gruppo Plerixafor e il 20% ( n=29 ) dei 148 pazienti del gruppo placebo ha raggiunto l’endpoint primario ( P
Il 90% ( n=135 ) dei pazienti nel gruppo Plerixafor e il 55% ( n=82 ) nel gruppo placebo è stato sottoposto a trapianto dopo la mobilizzazione iniziale.
Il tempo mediano all’attecchimento è risultato simile nei 2 gruppi.
Gli eventi avversi più comuni associati a Plerixafor sono stati disturbi gastrointestinali e reazioni al sito di iniezione.
In conclusione, Plerixafor e G-CSF sono risultati ben tollerati e hanno permesso a una proporzione significativamente più elevata di pazienti con linfoma non-Hodgkin di raggiungere l’obiettivo ottimale di cellule CD34+ per il trapianto in meno giorni di aferesi, rispetto al solo G-CSF. ( Xagena2009 )
DiPersio JF et al, J Clin Oncol 2009; 27: 4767-4773
Emo2009 Farma2009
Indietro
Altri articoli
Chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nei pazienti anziani e in buone condizioni con linfoma primario diffuso del sistema nervoso centrale a grandi cellule B: studio MARTA
I trattamenti disponibili per i pazienti più anziani affetti da linfoma diffuso primario del sistema nervoso centrale a grandi cellule...
I tempi di attivazione degli anticorpi anti-PD-L1 influiscono su efficacia e tossicità della terapia con cellule CAR-T dirette a CD19 per il linfoma a grandi cellule B
Più della metà dei pazienti trattati con immunoterapia con cellule T mirate al recettore chimerico dell'antigene ( CAR ) CD19...
Consolidamento con Blinatumomab post-trapianto autologo di cellule staminali in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B
Gli esiti nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivato sottoposti a trapianto autologo di...
Metotrexato ad alte dosi come profilassi del sistema nervoso centrale nel linfoma aggressivo a cellule B ad alto rischio
La progressione del sistema nervoso centrale ( SNC ) o la recidiva è una complicanza rara ma devastante del linfoma...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Tassi di sindrome da rilascio di citochine e sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie dai dati di CIBMTR su pazienti con linfoma in seguito a terapia con cellule CAR-T
I prodotti a base di cellule T ingegnerizzate Axicabtagene ciloleucel ( Axi-cel; Yescarta ) e Brexucabtagene autoleucel ( Brexu-cel; Tecartus...
Candidati biomarcatori germinali dell’efficacia della Lenalidomide nel linfoma a cellule mantellari: studio MCL0208
Nello studio di fase 3 MCL0208 della Fondazione Italiana Linfomi, il mantenimento con Lenalidomide ( Revlimid ) dopo trapianto autologo...
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Pembrolizumab nel linfoma primario mediastinico a grandi cellule B recidivante o refrattario: analisi finale di KEYNOTE-170
Precedenti analisi dello studio di fase 2 KEYNOTE-170 hanno dimostrato un'attività antitumorale efficace e una sicurezza accettabile di Pembrolizumab (...
Lenalidomide più Rituximab per il trattamento iniziale dei pazienti anziani fragili affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B: studio FIL_ReRi
Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...