Un regime di induzione prima del trapianto non è predittivo della sopravvivenza nei pazienti con linfoma a cellule del mantello in terapia ad alto dosaggio e trapianto autologo di cellule staminali
La terapia ad alte dosi e il trapianto autologo di cellule staminali sono frequentemente utilizzati nel tentativo di migliorare gli esiti nei pazienti con linfoma a cellule del mantello; tuttavia, l'importanza dei regimi di induzione intensiva prima del trapianto è sconosciuta.
Per rispondere a questa domanda, sono state valutate le caratteristiche al basale, il tempo di trattamento, la terapia di induzione, lo stato della malattia al momento del trapianto e il punteggio MIPI ( Mantle Cell Lymphoma International Prognostic Index ) al momento della diagnosi e le loro associazioni con la sopravvivenza in 118 pazienti consecutivi affetti da linfoma a cellule del mantello che hanno ricevuto terapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali.
Il punteggio MIPI è risultato indipendentemente associato con la sopravvivenza dopo trapianto in tutti i 118 pazienti ( hazard ratio, HR=3.5; P inferiore a 0.001 ) e in 85 pazienti sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali come prima terapia di consolidamento ( HR=7.2; P inferiore a 0.001 ).
I tassi di sopravvivenza globale sono stati del 93%, 60% e 32% a 2.5 anni dal trapianto autologo di cellule staminali per tutti i pazienti, rispettivamente, a basso, intermedio e alto rischio MIPI.
I punteggi MIPI a basso rischio sono stati più comuni nel gruppo di induzione intensiva rispetto al gruppo di induzione standard in tutti i pazienti ( 64% contro 46%, rispettivamente, P=0.03 ) e nel gruppo di primo consolidamento ( 66% contro 45%, rispettivamente; P=0.03 ).
Dopo aggiustamento per MIPI, un regime di induzione intensivo non è risultato associato a un miglioramento della sopravvivenza dopo trapianto in tutti i pazienti ( HR=0.5; P=0.10 ), nel gruppo di primo consolidamento ( HR= 1.1; P=0.86 ), o in pazienti di età inferiore o uguale a 60 anni ( HR=0.6; P=0.50 ).
Un'osservazione di più di 3 mesi prima di iniziare la terapia non ha dato una sopravvivenza inferiore ( HR=2.1; P =0.12 ) dopo aggiustamento per MIPI nei pazienti trattati con trapianto autologo di cellule staminali.
In conclusione, un regime di induzione intensiva prima della terapia ad alte dosi e del trapianto autologo di cellule staminali non è stato associato a un miglioramento della sopravvivenza dopo aggiustamento per le differenze nei punteggi MIPI al momento della diagnosi. ( Xagena2011 )
Budde LE et al, J Clin Oncol 2011; 29: 3023-3029
Emo2011 Onco2011
Indietro
Altri articoli
Zanubrutinib come seconda linea migliora la sopravvivenza globale nel linfoma a cellule del mantello recidivato / refrattario
Sono stati valutati gli esiti dei pazienti con linfoma mantellare ( Linfoma a cellule del mantello ) recidivante / refrattario...
Trattamento dei pazienti anziani con linfoma a cellule del mantello: follow-up a lungo termine dello European MCL Elderly Trial
In un aggiornamento dello studio clinico randomizzato, in aperto, di fase III European Mantle Cell Lymphoma ( MCL ) Elderly...
Trattamento di prima linea di linfoma non-Hodgkin indolente o linfoma a cellule del mantello con Bendamustina più Rituximab versus R-CHOP o R-CVP: risultati dello studio di follow-up di 5 anni BRIGHT
Lo studio BRIGHT è stato avviato per confrontare l'efficacia e la sicurezza di Bendamustina ( Levact ) più Rituximab (...
Umbralisib in associazione con Ibrutinib nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria o con linfoma a cellule del mantello
I pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria ad alto rischio o con linfoma a cellule del mantello spesso...
Brukinsa per il trattamento dei pazienti con linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario, approvato dalla FDA
La FDA ( U.S. Food and Drug Administration ) ha concesso l'approvazione accelerata a Brukinsa ( Zanubrutinib ) capsule per...
Ibrutinib più Venetoclax per il trattamento del linfoma a cellule del mantello
Sia l'inibitore BTK Ibrutinib ( Imbruvica ) che l'inibitore BCL2 Venetoclax ( Venclyxto ) sono attivi come monoterapia nel trattamento...
Acalabrutinib nel linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario: studio ACE-LY-004
La tirosina chinasi di Bruton è un obiettivo clinicamente valido nel linfoma a cellule del mantello. Acalabrutinib ( Calquence ) è...
Ibrutinib, Lenalidomide e Rituximab nel linfoma a cellule del mantello recidivo o refrattario
I regimi basati su Ibrutinib ( Imbruvica ) da solo e Lenalidomide e Rituximab in combinazione mostrano alta attività in...
Ibrutinib, Lenalidomide e Rituximab nel linfoma a cellule del mantello recidivo o refrattario
I regimi basati su Ibrutinib ( Imbruvica ) da solo e Lenalidomide ( Revlimid ) e Rituximab ( MabThera )...
Lenalidomide nel linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario
Nello studio Mantle Cell Lymphoma (MCL)-002 la Lenalidomide ( Revlimid ) ha dimostrato una sopravvivenza mediana libera da progressione (...