Tipifarnib nella leucemia mielomonocitica cronica o in altre neoplasie mielodisplastiche e mieloproliferative


Tra i pazienti con leucemia mielomonocitica cronica ( CMML ) o altre neoplasie mielodisplastiche / mieloproliferative ( MDS/MPN ), Tipifarnib sembra mostrare una certa attività clinica.

I pazienti con leucemia CMML che presentano mutazioni della via RAS, che si verificano in circa il 30% dei casi, hanno un rischio maggiore di esiti avversi.
Tipifarnib, un inibitore selettivo della farnesil-transferasi, può, secondo ricerche precedenti, essere efficace tra i pazienti con RAS wild-type.
Vi sono evidenze che le isoforme di RAS siano substrati della farnesil-transferasi.

In uno studio di fase 2 a braccio singolo i ricercatori hanno valutato la sicurezza e l'efficacia di Tipifarnib in una popolazione di pazienti con leucemia CMML o neoplasie MDS / MPN che presentavano biomarcatori di interesse.

Tutti i pazienti hanno ricevuto Tipifarnib 400 mg per via orale nei giorni da 1 a 21 di cicli di 28 giorni fino a progressione della malattia o all'interruzione a causa della tossicità.
I doppi obiettivi primari dello studio erano il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) nei pazienti con leucemia CMML KRAS/NRAS wild-type versus mutante, e il tasso ORR tra i pazienti con neoplasie MDS/MPN con un rapporto CXCR4/CXCR2 alto verso basso a livello del midollo osseo.

Complessivamente, 44 pazienti sono stati arruolati e hanno ricevuto Tipifarnib; 37 pazienti avevano leucemia CMML e 7 avevano neoplasie MDS/MPN.

Tra i pazienti con leucemia CMML, 32 erano valutabili per il tasso di risposta globale, che è stato determinato essere del 21.9%.
In 30 pazienti con stato KRAS/NRAS noto, 3 pazienti su 21 ( 14.3% ) con KRAS/NRAS wild-type versus 3 su 9 ( 33.3% ) con KRAS/NRAS mutato hanno avuto una risposta obiettiva.

Tuttavia, solo 4 pazienti con neoplasie MDS/MPN erano valutabili per il tasso di risposta globale, rendendo impossibile l'analisi dei sottogruppi. Tra questi pazienti, è stata registrata una risposta obiettiva.

Quindici pazienti ( 34% ) hanno manifestato un grave evento avverso correlato al trattamento; 7 ( 16% ) hanno interrotto la terapia a causa di un evento correlato al trattamento.

Non sono stati rilevati decessi correlati al trattamento.

Nel complesso, i dati di questo studio di fase 2 hanno mostrato che in generale, Tipifarnib è risultato ragionevolmente ben tollerato e ha dimostrato un'efficacia modesta in una popolazione di pazienti difficili da trattare con opzioni terapeutiche limitate. ( Xagena2021 )

Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ) Congress, 2021

Emo2021 Onco2021 Farma2021



Indietro

Altri articoli

Studi precedenti hanno indicato un possibile effetto protettivo contro il cancro da parte delle statine nei tumori solidi; tuttavia, questo...


È noto che i pazienti con neoplasie mieloproliferative ( MPN ) negative al cromosoma Philadelphia, tra cui la policitemia vera...


Secondo una ricerca, le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 potrebbero svolgere un ruolo nello sviluppo delle neoplasie mieloproliferative (...


I risultati di un piccolo studio di coorte, retrospettivo, hanno mostrato che la combinazione dell'inibitore BCL2 Venetoclax ( Venclyxto )...


Le leucemie mieloidi acute secondarie ( sAML ) alle neoplasie mieloproliferative ( MPN ) hanno cicli e risultati clinici variabili,...


Ruxolitinib ( Jakavi ) e Azacitidina ( Vidaza ) mirano a manifestazioni distinte della sindrome mielodisplastica / neoplasie mieloproliferative (...


Tra il 1967 e il 2017, 361 pazienti con neoplasie mieloproliferative ( MPN ), di età inferiore o uguale a...


I pazienti con neoplasie mieloproliferative croniche sono ad aumentato rischio di nuovi casi di tumore solido o ematologici, ma non...


La splenectomia può essere un'opzione terapeutica efficace per il trattamento della splenomegalia massiva in pazienti con neoplasie mieloproliferative ( MPN...