Linfoma diffuso a grandi cellule B: chemioterapia intensificata con ACVBP più Rituximab versus terapia standard con CHOP più Rituximab


L’esito del linfoma diffuso a grandi cellule B è stato migliorato in maniera sostanziale grazie all’aggiunta dell’anticorpo monoclonale anti-CD20 Rituximab ( MabThera ) ai regimi di chemioterapia.

È stato condotto uno studio per valutare il potenziale beneficio di sopravvivenza fornito da un regime di immunochemioterapia a dose intensa più Rituximab rispetto al trattamento standard più Rituximab.

Lo studio randomizzato, in aperto, ha confrontato un regime a dose intensa di Rituximab, Doxorubicina, Ciclofosfamide, Vindesina, Bleomicina e Prednisone ( R-ACVBP ) con successivo consolidamento versus regime standard con Rituximab, Doxorubicina, Ciclofosfamide, Vincristina e Prednisone ( R-CHOP ).

È stata effettuata un’assegnazione casuale al trattamento.

Sono stati coinvolti nello studio pazienti di età compresa tra 18 e 59 anni con linfoma diffuso a grandi cellule B non-trattato e con indice prognostico internazionale ( IPI ) aggiustato per età uguale a 1.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da eventi.

Le analisi di efficacia e sicurezza sono state effettuate sulla popolazione per intention-to-treat.

Un paziente ha ritirato il consenso prima del trattamento, e 54 non hanno completato il trattamento.

Dopo un follow-up mediano di 44 mesi, le stime a 3 anni di sopravvivenza libera da eventi sono state 81% nel gruppo R-ACVBP e 67% in quello R-CHOP ( hazard ratio [ HR ] 0.56; p=0.0035 ).

Anche le stime di sopravvivenza libera da progressione a 3 anni ( 87% vs 73%; HR 0.48; p=0.0015 ) e di sopravvivenza generale ( 92% vs 84%; HR 0.44; p=0.0071 ) sono aumentate nel gruppo R-ACVBP.

In totale, 82 ( 42% ) dei 196 pazienti nel gruppo R-ACVBP sono andati incontro a eventi avversi gravi rispetto a 28 ( 15% ) dei 183 nel gruppo R-CHOP.

Effetti tossici ematologici di grado 3-4 sono risultati più comuni nel gruppo R-ACVBP, con una più alta proporzione di pazienti con un episodio di neutropenia febbrile ( 38% vs 9% ).

In conclusione, rispetto al regime standard R-CHOP, l’immunochemioterapia intensificata mediante R-ACVBP migliora in modo significativo la sopravvivenza nei pazienti di età compresa tra 18 e 59 anni con linfoma diffuso a grandi cellule B diffuse con rischio basso-intermedio in accordo con l’indice IPI.
Gli effetti tossici ematologici del regime intensivo sono risultati aumentati, ma gestibili. ( Xagena2011 )

Récher C et al, Lancet 2011; 378: 1858-1867

Emo2011 Onco2011 Farma2011


Indietro

Altri articoli

In precedenza sono stati segnalati alti tassi di malattia minima residua non-rilevabile inferiore a 10-4 ( uMRD4 ) con Ibrutinib...



Rituximab ( MabThera ) ha rivoluzionato il trattamento della malattia di Castleman multicentrica ( MCD ) associata all’herpesvirus di Kaposi...


I trattamenti di prima linea ( 1L ) comunemente usati per il linfoma mantellare includono l'induzione a base di Citarabina...


Il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) nei pazienti anziani è impegnativo, soprattutto per coloro...


Rituximab ( MabThera ) / chemioterapia rappresenta una pietra miliare nel trattamento per la macroglobulinemia di Waldenström ( WM )....


Rituximab ( MabThera ) sta emergendo come una promettente opzione terapeutica per la sclerosi sistemica ( SSc ), ma i...


Il linfoma mantellare ( MCL ) è un tumore maligno ematologico raro e incurabile con una presentazione e un decorso...



E' stata valutata la combinazione di Rituximab, Bendamustina e Citarabina a basso dosaggio ( R-BAC ) in uno studio di...