Ictus periprocedurale e gestione delle complicanze da sanguinamento maggiore nei pazienti che si devono sottoporre ad ablazione con catetere per la fibrillazione atriale
L'ablazione con catetere della fibrillazione atriale è associata a rischio potenziale di ictus periprocedurale, in una percentuale compresa tra l’1% e il 5%.
È stato sviluppato un database prospettico per valutare la prevalenza di ictus nel tempo e per verificare se la strategia anticoagulante periprocedurale e l'uso di catetere di ablazione con irrigazione abbiano portato a una riduzione di questa complicanza.
Sono stati raccolti dati da 9 Centri che hanno attuato la stessa procedura di ablazione con lo stesso protocollo anticoagulante e i pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi: ablazione con catetere da 8 mm senza Warfarin ( Coumadin ) ( gruppo 1 ), ablazione con un catetere irrigato senza Warfarin ( gruppo 2 ) e ablazione con catetere irrigato con Warfarin ( gruppo 3 ).
Sono stati raccolti i dati di esito relativi a ictus o attacco ischemico transitorio ( TIA ) e complicanze da sanguinamento dopo la procedura.
Dei 6.454 pazienti arruolati nello studio, 2.488 sono stati assegnati al gruppo 1, 1.348 al gruppo 2 e 2.618 al gruppo 3.
L'ictus o attacco ischemico transitorio periprocedurale si è manifestato in 27 pazienti ( 1.1% ) nel gruppo 1 e in 12 ( 0.9% ) nel gruppo 2.
Nonostante una più elevata prevalenza della fibrillazione atriale non-parossistica e un numero superiore di pazienti con punteggio CHADS2 ( insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, età maggiore di 75 anni, diabete mellito e precedente ictus o TIA ) superiore a 2, nel gruppo 3 non è stato osservato alcun ictus o attacco ischemico transitorio.
Le complicanze nei gruppi 1, 2 e 3, inclusi sanguinamento maggiore ( 0.4%, 0.8% e 0.4%, rispettivamente; P maggiore di 0.05 ) ed effusione pericardica ( 0.4%, 0.8% e 0.5%; P maggiore di 0.05 ), sono risultate equamente distribuite.
In conclusione, la combinazione di un catetere irrigato e la terapia anticoagulante periprocedurale con Warfarin potrebbe ridurre il rischio di ictus periprocedurale senza aumentare il rischio di effusione pericardica o altre complicanze emorragiche. ( Xagena2010 )
Di Biase L et al, Circulation 2010; 121: 2550-2556
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