Tumore alla mammella: leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica dopo l’uso di fattori stimolanti le colonie di granulociti


Un numero crescente di donne sottoposte a chemioterapia adiuvante per tumore alla mammella ha anche ricevuto i fattori stimolanti la formazione di colonie, G-CSF ( fattori stimolanti le colonie dei granulociti ) e GM-CSF ( fattori stimolanti le colonie di granulociti-macrofagi ).
Sebbene questi fattori di crescita siano a supporto della chemioterapia, la loro sicurezza nel lungo periodo non è stata valutata.

Uno studio, coordinato da Ricercatori dell’Herbert Irving Comprehensive Cancer Center di New York, ha analizzato l’associazione tra uso di G-CSF ed incidenza di leucemia in un campione basato sulla popolazione di pazienti con carcinoma mammario.

Sono state identificate le donne di 65 anni o più con diagnosi di tumore alla mammella di stadio I –III che avevano ricevuto G-CSF o GM-CSF assieme alla chemioterapia tra il 1991 ed il 1999.


Delle 5.510 donne trattate con chemioterapia, il 16% ( n = 906 ) aveva ricevuto terapia con G-CSF o GM-CSF.
Tra le donne che avevano ricevuto i fattori stimolanti la formazione di colonie, a 64 ( 1.16% ) è stata diagnosticata, in seguito, leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica, prima di una recidiva tumorale.

L’impiego di G-CSF e GM-CSF era associato ad una più recente diagnosi, ad una più giovane età, a residenza urbana, ad un minor numero di comorbidità, ad aver ricevuto radioterapia, ai linfonodi positivi e al trattamento con Ciclofosfamide.

Delle 906 pazienti che sono state trattate con G-CSF, 16 ( 1.77% ) hanno sviluppato leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica; delle 4.604 pazienti non trattate con G-CSF, 48 ( 1.04% ) ha sviluppato leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica.

L’indice di rischio ( hazard rate ratio ) per la leucemia mieloide acuta o la sindrome mielodisplastica tra le pazienti trattate con G-CSF o GM-CSF e quelle non trattate è stato 2.14.

La leucemia mieloide acuta o la sindrome mielodisplastica si sono sviluppate entro 48 mesi dalla diagnosi di tumore mammario nell’1.8% delle pazienti che hanno ricevuto G-CSF o GM-CSF, ma solo nello 0.7% delle pazienti che non hanno ricevuto questi fattori di stimolazione ( hazard ratio = 2.59 ).

I dati dello studio hanno dimostrato che l’impiego di G-CSF è associato ad un raddoppio del rischio di leucemia mieloide acuta o di sindrome mielodisplastica, sebbene il rischio assoluto sia basso. ( Xagena2007 )

Hershman D et al, J Natl Cancer Inst 2007; 99: 196-205


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