Avastin: più alto rischio di tromboembolia venosa
Avastin ( Bevacizumab ), un inibitore dell’angiogenesi, è associato ad un aumento del rischio di tromboembolia venosa.
Avastin è stato approvato dall’FDA ( Food and Drug Administration ) nel 2004 per il trattamento del tumore al colon e nel 2006 nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule.
Nel 2008, l’FDA ha approvato Avastin nel trattamento del tumore mammario.
Avastin è stato il primo inibitore dell’angiogenesi ad essere approvato.
Quando l’FDA ha approvato Avastin nel carcinoma mammario, l’Agenzia regolatoria statunitense prese questa decisione contro le raccomandazioni del proprio Advisory Panel, che aveva votato 5 a 4 contro l’approvazione di questa nuova indicazione.
Il Panel di Esperti aveva fatto notare che nelle pazienti con tumore al seno in fase avanzata Avastin non produceva un significativo miglioramento del tempo di sopravvivenza; inoltre Avastin poteva causare gravi eventi avversi, tra cui problemi cardiovascolari, perforazioni dell’intestino, ad esito talora fatale.
Il nuovo studio, condotto da Ricercatori del Stony Brook University Cancer Center a New York, è consistito in una meta-analisi di 15 studi clinici, che hanno coinvolto quasi 8.000 pazienti.
L’analisi ha mostrato che quasi il 12% delle persone trattate con Avastin hanno sviluppato tromboembolia venosa, con un’incidenza di circa il 30% più alta rispetto a quella di altri pazienti oncologici che non stavano assumendo questo farmaco.
La formazione di trombi aumenta il rischio di mortalità. ( Xagena2008 )
Fonte: JAMA, 2008
Farma2008 Onco2008 Cardio2008
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