L’impiego del farmaco antiaritmico Amiodarone è limitato dall’organo-tossicità farmaco-indotta
L’Amiodarone ( Amiodar, Cordarone ) è allo stato attuale il farmaco antiaritmico più efficace a disposizione del cardiologo..
Tuttavia l’impiego di questo farmaco , a causa dell’elevata organo-tossicità, è riservato al trattamento delle aritmie ventricolari gravi.
L’Amiodarone provoca alterazioni della funzionalità tiroidea e/o del metabolismo degli ormoni tiroidei, a causa dell'alto contenuto di iodio.
I pazienti trattati con Amiodarone possono avere un alterato profilo tiroideo senza tuttavia disfunzione tiroidea, oppure presentare un ipotiroidismo farmaco-indotto o una tireotossicosi.
L'ipotiroidismo indotto dall'Amiodarone prevale in aree ad elevata presenza di iodio nella dieta e può essere controllato con la sospensione del farmaco o con la somministrazione di ormone tiroideo. All’opposto la tireotossicosi indotta dall'Amiodarone si presenta principalmente in aree con scarsa presenza di iodio nella dieta o è causata da eccessiva sintesi di ormone tiroideo indotto dallo iodio (Tipo I) o da una tiroidite (Tipo II) (Loh K.C., Postgrad Med J 2000; 76: 133-140).
Uno studio retrospettivo ha valutato l’incidenza di disfunzioni tiroidee nei pazienti trattati con Amiodarone per un lungo periodo. Novanta pazienti, di età media 71 anni, sono stati tenuti sotto osservazione per 48 mesi.
Il dosaggio giornaliero di Amiodarone, dopo il dosaggio di carico iniziale, nel corso dell’ospedalizzazione per fibrillazione atriale, era di 200 mg .
Il periodo di trattamento è stato di 33 +/- 19 mesi.
L’ipotiroidismo si è presentato con un’incidenza del 5,5% e con scarse manifestazioni cliniche.
L’ipertiroidismo è risultato invece più frequente ( 12,2%) con manifestazioni clinicamente sintomatiche ed aritmie sopraventricolari ricorrenti nel 36% dei casi. L’incidenza di disturbi tiroidei con l’Amiodarone , somministrato per lungo periodo è elevata interessando circa 1 paziente su 5 trattati. ( Rouleau F et al, Arch Mal Coeur Vaiss 2001; 94: 39-43 )
Gli effetti indes iderati più gravi con l’Amiodarone sono a livello polmonare. La letteratura anglo-sassone riporta tossicità polmonare con Amiodarone, anche fatale. Il paziente dovrebbe interrompere l’assunzione del farmaco al comparire di tosse, febbre, e dolore al momento della respirazione.
L’Amiodarone inoltre può dar luogo a tossicità epatica, che si manifesta con perdita di peso, ingrossamento del fegato, ascite, dolori addominali, perdita dell’appetito.
A livello oculare l'Amiodarone provoca la comparsa di microdepositi corneali di colore giallo-grigio e fotosensibilità.
Scarse sono invece le azioni avverse a livello cardiaco prodotte da questo farmaco antiaritmico. E rari sono i casi in cui l’allungamento dell’intervallo QT prodotto dall’Amiodarone si trasforma in torsione di punta.
I pazienti a rischio sono quelli anziani con squilibri elettrolitici. ( Xagena2002 )
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