Osseor nel trattamento della osteoporosi nelle donne in postmenopausa per ridurre il rischio di fratture vertebrali e della anca
Osseor, il cui principio attivo è il Ranelato di Stronzio, è indicato nel trattamento dell'osteoporosi nelle donne che hanno superato la menopausa per ridurre il rischio di fratture vertebrali e dell'anca.
Osseor è disponibile in bustine da 2 g contenenti un granulato per sospensione orale. La dose raccomandata di Osseor è di una bustina una volta al giorno. Il contenuto della bustina deve essere mescolato in un bicchier d'acqua fino a formare una sospensione da bere immediatamente dopo la preparazione. Osseor deve essere assunto almeno due ore dopo l'ingestione di cibo, latte, latticini o integratori a base di calcio, preferibilmente al momento di andare a letto. Osseor è destinato a un impiego a lungo termine. Le pazienti in trattamento con Osseor dovrebbero ricevere un supplemento di Calcio o di Vitamina D se il loro apporto con la dieta è insufficiente.
L'osteoporosi si manifesta quando il vecchio tessuto osseo, che si degenera naturalmente, non viene sostituito con sufficiente tessuto nuovo. Gradualmente, le ossa diventano sottili e fragili, e aumentano di conseguenza le probabilità che si verifichino fratture. L'osteoporosi è più comune nelle donne dopo la menopausa, quando si abbassano i livelli di estrogeno.
Il Ranelato di Stronzio agisce sulla struttura ossea. Una volta raggiunto l'intestino, il Ranelato di Stronzio rilascia Stronzio, una sostanza che viene assorbita dalle ossa. Il meccanismo di azione dello Stronzio non è del tutto noto, per quanto concerne l'osteoporosi, ma riduce la distruzione dell'osso e stimola la formazione di tessuto osseo.
Osseor è stato esaminato nell'ambito di due ampi studi condotti su quasi 7.000 donne anziane. Poco meno di un quarto delle pazienti aveva un'età superiore agli 80 anni. Il primo studio ha interessato 1.649 donne con osteoporosi con precedenti fratture vertebrali, mentre il secondo studio è stato effettuato su oltre 5.000 donne con osteoporosi localizzata nella regione dell'anca e del femore.
In entrambi gli studi l'efficacia di Osseor è stata confrontata con un placebo e il principale parametro dell'efficacia era la riduzione del rischio di una nuova frattura ossea con Osseor. Nel primo studio, tale parametro era rappresentato dal numero di pazienti che, nell'arco di tre anni, avevano sviluppato una nuova frattura vertebrale e, nel secondo studio, il parametro era costituito dal numero di pazienti che subivano una nuova frattura periferica ( non-vertebrale ) dovuta all'osteoporosi.
Nel primo studio Osseor si è rivelato efficace nel ridurre il rischio di nuove fratture vertebrali del 41% nell'arco di tre anni: il 21% delle 719 donne trattate con Osseor ha sviluppato una nuova frattura vertebrale rispetto al 33% delle 723 pazienti trattate con placebo.
Nel complesso, i risultati del secondo studio da soli non erano sufficienti per dimostrare i benefici di Osseor nella prevenzione delle fratture periferiche. Tuttavia se si considerano soltanto le donne di 74 anni di età o più anziane con accentuata fragilità del femore, i risultati indicano una riduzione del rischio di fratture dell'anca in caso di assunzione di Osseor.
Esaminando complessivamente i risultati di entrambi gli studi, un numero inferiore di donne del gruppo trattato con Osseor ha sviluppato fratture periferiche in parti del corpo diverse dalla spina dorsale ( compresa l'anca ) rispetto al gruppo trattato con il placebo ( 331 su 3.295 del gruppo trattato con Osseor rispetto a 389 su 3.256 del gruppo trattato con placebo ), dimostrando quindi una riduzione del rischio di frattura.
I più comuni effetti indesiderati rilevati con Osseor ( osservati in un numero di pazienti compreso tra 1 e 10 su 100 ) sono mal di testa, disturbi della coscienza ( svenimenti ), perdita di memoria, nausea, diarrea, feci molli, dermatite, eczema, tromboembolia venosa e aumento dei livelli ematici di creatinchinasi ( un enzima presente nel tessuto muscolare ).
Osseor non deve essere utilizzato in soggetti che potrebbero essere ipersensibili ( allergici ) al Ranelato di Stronzio o a uno qualsiasi degli altri componenti. ( Xagena2009 )
Fonte: EMEA, 2009
Farma2009 Endo2009 Gyne2009
Indietro
Altri articoli
La gestione dei pazienti ad alto rischio di fratture dell'anca secondo la valutazione FRAX riduce le fratture dell'anca
Lo studio SCOOP ( SCreening for Osteoporosis in Older women for the Prevention of fracture ) è stato effettuato in...
Sopravvivenza relativa a 5 anni dei pazienti con fratture osteoporotiche dell’anca
La frattura dell'anca da osteoporosi è notoriamente associata a mortalità in eccesso. La mortalità a 1 anno dopo frattura dell'anca...
Possibili fratture dell’anca, polso e della colonna vertebrale con gli antiacidi appartenenti alla classe degli inibitori della pompa protonica
Gli inbitori della pompa protonica appaiono associati ad un aumentato rischio di fratture, soprattutto quando utilizzati da donne anziane per...
La malattia arteriosa periferica è associata a tassi più elevati di perdita ossea dell’anca e a un aumento del rischio di fratture negli uomini anziani
La malattia arteriosa periferica e l’osteoporosi sono malattie croniche la cui prevalenza aumenta con l’età e con alcune malattie metaboliche.L’associazione...
Frattura dell’anca a basso trauma: l’Acido Zoledronico riduce l’incidenza di nuove fratture e la mortalità
Nel HORIZON Recurrent Fracture Trial, 1.065 pazienti sono stati assegnati a ricevere annualmente Acido Zoledronico ( Aclasta ) per via...
La supplementazione a base di Calcio e di Vitamina D non riduce il rischio di fratture della anca tra le donne sane in postmenopausa
Esistono ancora dubbi riguardo all'efficacia della supplementazione a base di Calcio e di Vitamina D nella prevenzione delle fratture dell'anca...
Il Folato e la Vitamina B12 riducono il rischio di fratture dell’anca nei pazienti anziani dopo ictus
L’iperomocisteinemia è un fattore di rischio per l’ictus ischemico e per le fratture osteoporotiche negli uomini e nelle donne anziane.Il...
Nessuna evidenza che il Calcio e la Vitamina D3 prevengano le fratture dell’anca
Uno studio ha valutato se la supplementazione con Calcio e Colecalciferolo ( Vitamina D3 ) fosse in grado di ridurre...
La supplementazione di vitamina D ad alto dosaggio può prevenire il rischio di fratture dell’anca e non vertebrali
Il ruolo ed il dosaggio della supplementazione di vitamina D per os nella prevenzione delle fratture non vertebrali non sono...