Supplementazione diretta con Iodio degli infanti versus supplementazione alle loro madri che li allattano al seno
La carenza di Iodio negli infanti può danneggiare lo sviluppo cerebrale e aumentare la mortalità.
Le attuali raccomandazioni indicano che l’olio arricchito con Iodio potrebbe essere somministrato alle madri che allattano per correggere la carenza di Iodio nella infanzia quando non è disponibile il sale iodato, e che la supplementazione diretta dovrebbe essere utilizzata per gli infanti che non vengono allattati al seno o che non ricevono altri cibi arricchiti con Iodio.
Tuttavia, ci sono poche prove a supporto di queste raccomandazioni.
È stato condotto uno studio per valutare sicurezza ed efficacia della supplementazione diretta versus indiretta dell’infante.
Lo studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo è stato condotto in Marocco.
Madri sane che allattavano al seno e i loro bambini neonati a termine ( età uguale o inferiore a 8 settimane ) sono state assegnate in maniera casuale in base ai giorni di clinica a ricevere: 1 dose di 400 mg di Iodio alla madre e placebo all’infante ( supplementazione indiretta ) o 1 dose di circa 100 mg di Iodio al bambino e placebo alla madre ( supplementazione diretta ).
Gli esiti coprimari erano: concentrazioni di Iodio materne e infantili, concentrazione di Iodio nel latte materno, concentrazioni materne e infantili di ormone tireostimolante ( TSH ), concentrazioni materne e infantili di tiroxina ( T4 ) e crescita infantile.
Questi esiti sono stati misurati al basale e quando i bambini avevano circa 3 mesi, 6 mesi e 9 mesi di età e i due gruppi sono stati confrontati utilizzando modelli a effetti misti.
Nello studio sono state reclutate 241 coppie madre-bambino nel 2010 e la raccolta dei dati è stata completata in agosto 2011.
Al basale, le concentrazioni mediane urinarie erano 35 mcg/L nelle madri e 73 mcg/L nei bambini, suggerendo una carenza di Iodio.
Nel corso dello studio, la concentrazione urinaria materna di Iodio ( p=0.011 ), la concentrazione di Iodio nel latte materno ( p inferiore a 0.0001 ) e la concentrazione urinaria di iodio nei bambini ( p=0.042 ) sono risultate più alte nel gruppo supplementazione indiretta negli infanti.
Le concentrazioni materne di TSH ( p=0.276 ) e T4 ( p=0.074 ) non hanno mostrato differenze tra i gruppi nel corso dello studio, e nemmeno le concentrazioni infantili di TSH ( p=0.597 ) e T4 ( p=0.184 ), ma il numero di infanti con ipofunzione della tiroide è risultato più basso ( p=0.023 ) nel gruppo supplementazione indiretta che nel gruppo supplementazione diretta.
I gruppi di infanti non mostravano differenze nelle misure antropometriche, ad eccezione del punteggio Z di lunghezza-per-età che è risultato lievemente superiore nel gruppo supplementazione diretta ( p=0.032 ).
A 3 mesi e a 6 mesi di età, la concentrazione urinaria infantile mediana di Iodio nel gruppo supplementazione indiretta è risultata sufficiente ( superiore a 100 mcg/L ), mentre la concentrazione urinaria di Iodio nei bambini è risultata sufficiente solo a 6 mesi nel gruppo supplementazione diretta.
Non si sono verificati eventi avversi gravi nei due gruppi.
In conclusione, nelle regioni con carenza di Iodio da moderata a grave senza efficace arricchimento con Iodio nel sale, le donne che allattano e assumono una dose da 400 mg di Iodio come olio iodato subito dopo il parto possono fornire una quantità adeguata di Iodio ai loro figli attraverso il latte materno per almeno 6 mesi, consentendo ai bambini di raggiungere l’eutiroidismo.
La supplementazione diretta è meno efficace nel migliorare il livello di Iodio infantile. ( Xagena2014 )
Bouhouch RR et al, Lancet Diabetes Endocrinol 2014; 2: 197-209
Endo2014 Pedia2014 Gyne2014
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