Trattamenti per la psoriasi e rischio di neoplasie
Ci sono diverse opzioni terapeutiche per il trattamento della psoriasi da moderata a grave. Il processo di scelta tra le opzioni di trattamento richiede sia da parte del medico che del paziente di soppesare i benefici e i rischi potenziali.
Le tradizionali terapie sistemiche per la psoriasi, compreso il Metotrexato e la Ciclosporina, presentano un profilo di tossicità ben documentato, in particolare tossicità d'organo.
Negli ultimi anni, l'uso di terapie biologiche per il trattamento della psoriasi da moderata a grave ha rappresentato un importante obiettivo clinico. Tuttavia con queste nuove terapie immunosoppressive, uno dei temi centrali è rappresentato dalla sicurezza, e dal possibile aumento del rischio di neoplasie.
E’ stata compiuta una ricerca con l’obiettivo di esaminare il rischio di neoplasie associate a terapie per la psoriasi da moderata a grave, compresa la fototerapia, terapie sistemiche tradizionali e biologiche. E’ stato esaminato l'attuale corpus della letteratura per definire l'incidenza di tumori maligni associati agli psoraleni e ai raggi ultravioletti A ( PUVA ), raggi ultravioletti B a banda stretta e a banda larga ( UVB ), Metotrexato, Ciclosporina, Micofenolato Mofetile, e le terapie biologiche, tra cui Alefacept, Efalizumab, Infliximab, Etanercept, Adalimumab, e Ustekinumab.
I raggi ultravioletti A, quando somministrati nel lungo periodo, sono associati ad un aumentato rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose e melanoma maligno. Revisioni di studi sui raggi ultravioletti B, sia a banda stretta che a banda larga, non hanno indicato alcun aumento del rischio di cancro della pelle o di melanoma.
Le terapie sistemiche tradizionali per la psoriasi come Metotrexato ( Methotrexate ), Cefalosporina ( Sandimmun Neoral ) e Micofenolato Mofetile ( CellCept ), possono essere associate ad un aumentato rischio di disordini linfoproliferativi durante il trattamento, come dimostrato negli studi clinici in pazienti con artrite reumatoide, e documentato in rapporti su casi riguardanti pazienti affetti da psoriasi.
Il rischio di malignità con terapia biologica non è ancora chiaro. Tuttavia, la maggior parte degli studi che hanno esaminato il rischio carcinogenico suggeriscono che gli inibitori del TNF-alfa possano causare un lieve incremento del rischio di cancro, tra cui tumori non-melanoma della pelle e tumori ematologici.
Per quel che riguarda le limitazioni dello studio, la maggior parte delle ricerche citate in questa revisione mancano della potenza e della randomizzazione dei grandi studi clinici, nonché del lungo periodo di follow-up che comproverebbe il legame ipotetico tra questi regimi di trattamento antipsoriasi e il potenziale di malignità. A causa della sostanziale mancanza di dati clinici, la maggior parte degli studi si sono concentrati sul trattamento dei pazienti con artrite reumatoide, che è una malattia infiammatoria sistemica paragonabile alla psoriasi. Inoltre, l'aumento del rischio di neoplasia maligna associato alla psoriasi è di per sé un fattore di confondimento.
In conclusione, molte delle terapie per la psoriasi da moderata a grave, compreso il trattamento con raggi ultravioletti A, le tradizionali terapie sistemiche, e alcune terapie biologiche, possono aumentare il rischio di neoplasie. Sono necessari adeguati counseling e selezione dei pazienti, così come un follow-up clinico, per massimizzare la sicurezza di questi agenti terapeutici. C’è necessità di ulteriori studi a lungo termine per quantificare con maggiore precisione i rischi associati alle terapie biologiche. ( Xagena2009 )
Patel RV et al, J Am Acad Dermatol 2009; 60: 1001-1017
Dermo2009 Farma2009
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