Gli antiacidi della classe degli inibitori della pompa protonica possono causare insufficienza renale cronica


Due nuovi studi hanno mostrato che i farmaci utilizzati per il trattamento del reflusso acido e dei bruciori di stomaco possono danneggiare i reni, aumentando il rischio di malattia renale cronica.

I farmaci in questione, gli inibitori della pompa protonica ( PPI ), sono tra i farmaci più prescritti. Agiscono riducendo la quantità di acido nello stomaco.
Questi farmaci trovano impiego, coem farmaci da prescrizione, nella malattia da reflusso gastroesofageo, nell’ulcera peptica o nell’ulcera gastrica.
Inoltre, gli inibitori della pompa protonica sono disponibili anche come farmaci da banco ( OTC ) per il trattamento dei bruciori di stomaco.

Le persone con malattia renale cronica in fase precoce in genere non avvertono sintomi; questo ritarda la diagnosi che avviene tramite specifici esami del sangue e delle urine.

Una volta diagnosticata, i pazienti con malattia renale cronica possono trarre giovamento dal cambiamento dello stile di vita; il trattamento con farmaci permette, in genere, di ridurre la velocità con cui la malattia progredisce.
In assenza di trattamento, i reni possono smettere di funzionare con conseguente insorgenza di insufficienza renale e necessità di dialisi o di trapianto d’organo.

In uno dei nuovi studi, ricercatori dell’University di Baltimora ( Stati Uniti ) hanno seguito 10.482 adulti in buona salute nel periodo 1996-2011.

E’ stato scoperto che coloro che facevano uso degli inibitori della pompa protonica avevano una probabilità del 20-50% maggiore di sviluppare insufficienza renale cronica rispetto ai non-utilizzatori.

Questo risultato è stato riscontrato anche in un altro studio che aveva seguito 240.000 pazienti nel periodo 1997-2014.

In entrambi gli studi, le persone che hanno utilizzato una diversa classe di farmaci per sopprimere l'acidità di stomaco, nota come antagonisti dei recettori H2, non presentavano un aumentato rischio di sviluppare malattia renale.

In un secondo studio, i ricercatori del State University of New York - Buffalo ( Stati Uniti ) hanno trovato 24.149 casi di insufficienza renale cronica su 71.516 pazienti analizzati nel periodo 2001-2008; quasi il 26% di questi pazienti avevano assunto inibitori della pompa protonica.

I ricercatori hanno anche osservato che i pazienti trattati con gli inibitori della pompa protonica avevano una probabilità inferiore di andare incontro a malattie vascolari, cancro, diabete mellito, ipertensione e broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ), ma presentavano un aumento del rischio di insufficienza renale del 10% e un aumento del rischio del 76% di morire precocemente.

Gli inibitori della pompa protonica sono spesso prescritti al di fuori delle loro indicazioni autorizzate.
Inoltre, uno studio in precedenza aveva mostrato un aumento del rischio di infarto miocardico di oltre il 20% tra coloro che facevano uso di questi farmaci antiacidi. ( Xagena2015 )

Fonte: American Society of Nephrology ( ASN ) Kidney Week 2015

Gastro2015 Nefro2015 Farma2015


Indietro

Altri articoli

Secondo uno studio di coorte, l'esposizione precoce ai lassativi è stata associata al successivo sviluppo di malattie allergiche, tra cui...


E' vietata la vendita su tutto il territorio europeo di prodotti contenenti singole porzioni per uso giornaliero con quantità...


È stata stimata l'incidenza dell'artrite psoriasica ( PsA ) nei pazienti con psoriasi che avevano ricevuto un trattamento continuo con...


I biomarcatori cardiaci possono predire il rischio di aterosclerosi e altri esiti cardiovascolari nei pazienti con psoriasi e artrite psoriasica. Rispetto...


Il glaucoma acuto ad angolo chiuso ( AAC ) è una malattia pericolosa per la vista e può manifestarsi in...


Secondo i risultati di uno studio, gli anziani che hanno assunto Vitamina-D con o senza supplementazione di Acidi grassi Omega-3...


I pazienti oncologici muoiono raramente a causa del tumore primario, ma piuttosto a causa delle metastasi, anche dopo un riuscito...


Le piante contenenti derivati dell’Idrossiantracene sono numerose e appartengono a famiglie e generi botanici diversi. Sono ampiamente utilizzate negli integratori...


Secondo uno studio, i sintomi della dermatite atopica risultano migliorati nei pazienti a cui sono stati somministrati ceppi probiotici selezionati. I...


Una ricerca ha dimostrato che tra i pazienti con linfoma di Hodgkin recidivante o refrattario trattati con Nivolumab ( Opdivo...