Gli antipertensivi prima di dormire possono ridurre la pressione sanguigna


L'assunzione di antipertensivi la sera può svolgere un migliore controllo della pressione arteriosa rispetto all'assunzione durante la mattina, secondo un gruppo di ricercatori della Sichuan University in China.

In una revisione e in una meta-analisi, la somministrazione serale dei farmaci per il controllo pressorio ha significativamente ridotto nelle 24 ore la pressione media sistolica e diastolica rispetto alla mattina. La rilevanza clinica di questa diminuzione non è nota, poiché i dati segnalati sono molto limitati per la pressione sistolica e diastolica della mattina e i dati di mortalità e morbilità non sono stati segnalati.

La ricerca ha dimostrato che la pressione sanguigna ha un distinto ritmo circadiano nelle 24 ore, con un aumento alla mattina dopo essersi alzati.
Alcuni studi hanno anche mostrato un parallelo tra questo aumento mattutino e l'incidenza di eventi cardiovascolari.

Per valutare la relazione tra tempo di somministrazione degli antipertensivi ed esiti di morte per tutte le cause, morbilità cardiovascolare e riduzione della pressione sanguigna, è stata condotta una revisione della letteratura.

Sono stati esaminati 21 studi clinici randomizzati e controllati per un totale di 1.993 pazienti con ipertensione primaria che sono stati trattati con una qualsiasi delle sei principali classi di antipertensivi: Ace inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II ( sartani ), bloccanti dei canali del calcio ( calcioantagonisti ), diuretici, alfa-bloccanti, e beta-bloccanti.

Si è scoperto che l'assunzione di farmaci antipertensivi in serata è stata associata a una significativa riduzione media della pressione sistolica nelle 24 ore rispetto alla somministrazione mattutina ( -1.71 mmHg ).

Nelle analisi per sottogruppi, non vi sono state differenze tra beta-bloccanti, ACE-inibitori, sartani o calcioantagonisti riguardo alla somministrazione serale e mattutina.
Tuttavia, c'è stato un effetto statisticamente significativo per gli alfa-bloccanti e i diuretici, ma il risultato è stato limitato dalla presenza di pochi studi.

E’ stata osservata una significativa riduzione della pressione arteriosa diastolica media nelle 24 ore con la somministrazione serale rispetto alla somministrazione mattutina ( -1.38 mmHg ), ma si è notata una significativa eterogeneità tra gli studi.

Anche in questo caso, non vi erano differenze nelle analisi per sottogruppi tra beta-bloccanti, Ace inibitori, sartani e calcioantagonisti, ma c'era un significativo vantaggio per la somministrazione serale di alfa-bloccanti e diuretici, risultato ancora limitato dai pochi studi.

In termini di efficacia nell'abbassamento della pressione sanguigna, per la pressione sistolica e diastolica nell’arco delle 24 ore, i dati hanno indicato che un migliore controllo della pressione sanguigna è stato ottenuto con la somministrazione serale di farmaci antipertensivi rispetto alla somministrazione mattutina, ma non si conosce il significato clinico di questo dato.

Nessuno studio ha riportato esiti clinicamente rilevanti tra cui mortalità per tutte le cause, morbilità cardiovascolare e morbilità generale. Gli studi attuali non sono sufficientemente adeguati per stabilire quale regime di dosaggio possa essere migliore e sono perciò necessarie ulteriori ricerche.

I ricercatori hanno anche scoperto che la somministrazione serale non abbassa significativamente la pressione sistolica e diastolica mattutina rispetto al dosaggio convenzionale alla mattina. Nelle analisi per sottogruppi, tuttavia, i calcioantagonisti sembrano fornire una riduzione dei picchi mattutini dell'ipertensione quando somministrati alla sera.

Non vi sono state differenze significative in termini di eventi avversi complessivi o ritiri dovuti ad eventi avversi tra regimi di dosaggio mattutini e serali. ( Xagena2011 )

Fonte: Cochrane Reviews, 2011


Farma2011 Cardio2011


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