Nuova ipotesi: i batteri intestinali possono far ingrassare
È noto che i batteri intestinali possono influenzare il peso corporeo. Si sa, inoltre, che le persone in sovrappeso spesso soffrono di infiammazione dei tessuti, con conseguenti gravi complicanze come le malattie cardiovascolari, il diabete mellito di tipo 2 e l’ipertensione.
Un gruppo di ricercatori della Copenaghen University ha ora avanzato una nuova ipotesi che potrebbe spiegare perché le persone obese hanno una maggiore propensione a immagazzinare grasso nel tessuto adiposo, e come l'obesità causa l’infiammazione.
I lipopolisaccaridi costituiti da carboidrati e grassi si formano nell'intestino da parte dei batteri gram-negativi, collocati sulla parete esterna della membrana cellulare. I liposaccaridi vengono rilasciati nell'intestino quando i batteri muoiono.
Diversi studi indipendenti hanno già dimostrato che le persone obese rilasciano più lipopolisaccaridi rispetto alle persone con peso corporeo normale.
I lipopolisaccaridi nell’intestino sono associati al grasso proveniente dal cibo ingerito.
L’ipotesi formulata dai ricercatori è che i lipopolisaccaridi favoriscano l'assorbimento dei grassi nel tessuto adiposo, legandosi ad alcuni dei recettori nel tessuto adiposo.
Questa ipotesi si basa su una serie di studi condotti su esseri umani e animali così come su esperimenti di laboratorio. Tuttavia non vi è alcuna prova diretta che abbia confermato questa ipotesi.
Qualora venisse dimostrato che i lipopolisaccaridi possono essere coinvolti nell’accumulo di grasso nei tessuti, si potrebbe prevenire l'obesità riducendo il carico di batteri gram-negativi nell'intestino delle persone obese e quindi ridurre la quantità di lipopolisaccaridi nel sangue e nei tessuti, ad esempio mediante una dieta povera di grassi. ( Xagena2016 )
Fonte: Obesity Reviews, 2016
Endo2016 Gastro2016
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