PET e tomografia computerizzata combinate identificano i pazienti che potenzialmente possono andare incontro ad attacco cardiaco
Una singola metodica di imaging potrebbe contribuire a migliorare la capacità dei medici di predire il rischio per un paziente di andare incontro a infarto miocardico.
Prevedere gli attacchi di cuore è molto difficile.
La tecnica prevede l'uso combinato della tomografia a emissione di positroni ( PET ) e la tomografia computerizzata ( CT ) per studiare l'assorbimento da parte delle arterie coronarie di 18F-Fluoruro di sodio ( 18F-NaF ) e 18F-Fluorodeossiglucosio ( 18F-FDG ) come marcatori, rispettivamente, di calcificazione delle placche e di infiammazione.
Sono stati reclutati in maniera prospettica 199 volontari di età media 72 anni, di cui il 68% era composto da uomini.
È stato calcolato il punteggio coronarico di calcio di ogni paziente e misurato l’assorbimento di 18F-NaF e 18F-FDG.
I pazienti con un punteggio di calcio pari a 0 sono stati assegnati come controlli e confrontati con quelli che avevano aterosclerosi calcifica ( punteggio di calcio sopra lo 0 ).
La ripetibilità inter-osservatore delle misure di assorbimento coronarico di 18F-NaF è stata eccellente, con un coefficiente di correlazione intra-classe pari a 0.99.
L’assorbimento coronarico di 18F-NaF era significativamente più alto nei pazienti con aterosclerosi coronarica rispetto ai controlli, 1.64 contro 1.23, e ha mostrato una moderata correlazione positiva con il punteggio di calcio delle arterie, benché il 40% dei pazienti con un punteggio di calcio dell'arteria coronarica sopra a 1000 non avesse alcun assorbimento significativo di 18F-NaF.
I pazienti con un alto assorbimento di 18F-NaF ( valore di captazione standard superiore a 1.61 ) avevano significativamente più probabilità di avere una diagnosi clinica di malattia coronarica ( 60 vs 26% ), sintomi anginosi ( 40 vs 20% ), precedente rivascolarizzazione ( 38 vs 11% ) e precedenti eventi avversi cardiovascolari maggiori ( 45 vs 23%, p minore di 0.023 per tutti ).
La quantificazione dell’assorbimento coronarico di 18F-NaF è stata ostacolata dalle attività del miocardio e non era significativamente aumentata nei pazienti con aterosclerosi rispetto ai pazienti di controllo. ( Xagena2012 )
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2012
Cardio2012 Diagno2012
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