Forsteo nel trattamento dell'osteoporosi nelle donne in postmenopausa e negli uomini e donne con rischio maggiore di fratture
Forsteo è un medicinale contenente il principio attivo Teriparatide, che trova impiego nel trattamento dell’osteoporosi ( malattia che rende fragili le ossa ) nei seguenti gruppi:
• donne in postmenopausa. In queste pazienti è stato dimostrato che Forsteo contribuisce a ridurre
in misura significativa le fratture vertebrali ( della colonna vertebrale ) e le fratture non-vertebrali, ma non quelle dell’anca;
• uomini con rischio maggiore di fratture;
• uomini e donne con rischio maggiore di fratture a causa di trattamento a lungo termine con
glucocorticoidi ( un tipo di steroidi ).
Forsteo è disponibile come soluzione iniettabile in penne preriempite ( una penna preriempita da 2.4 ml contiene 600 microgrammi di Teriparatide ).
La dose raccomandata di Forsteo è 20 microgrammi somministrata una volta al giorno per iniezione sottocutanea nella coscia o nell’addome.
Il paziente può praticare l’iniezione da solo previo addestramento. Per la penna, è disponibile un manuale per l’utente.
In genere sono consigliati supplementi di Calcio e Vitamina-D in donne con ridotta assunzione di Calcio nella dieta.
Forsteo può essere usato per una durata massima di due anni. Deve essere assunto soltanto per un ciclo di due anni in tutta la vita di un paziente.
L’osteoporosi è una condizione in cui il nuovo tessuto osseo prodotto non è sufficiente per sostituire quello che si deteriora naturalmente. Le ossa diventano progressivamente sottili e fragili e più soggette a fratture.
L’osteoporosi diventa più comune nelle donne dopo la menopausa, quando i livelli dell’ormone femminile estrogeno diminuiscono.
L’osteoporosi può anche manifestarsi in entrambi i sessi come effetto indesiderato di un trattamento con glucocorticoidi.
Teriparatide, il principio attivo di Forsteo, è identico a una parte dell’ormone paratiroideo umano.
Analogamente all’ormone umano, Forsteo stimola la formazione ossea agendo sugli osteoblasti ( cellule responsabili della formazione dell’osso ). Inoltre questa sostanza incrementa l’assorbimento del calcio presente nel cibo e ne previene l’eccessiva dispersione mediante le urine.
Forsteo è stato studiato in tre studi principali.
Al primo studio hanno partecipato 1637 donne con osteoporosi in postmenopausa ( età media: 69.5 anni ), in cui Forsteo è stato posto a confronto con un placebo per una durata media di 19 mesi. L’indice principale di efficacia si è basato sul numero di nuove fratture vertebrali alla fine dello studio, sebbene questo abbia tenuto conto anche delle fratture non-vertebrali. I pazienti sono stati trattati fino a 23 mesi.
Il secondo studio ha esaminato l’uso di Forsteo in 437 uomini con osteoporosi, comparandone gli effetti sulla densità delle ossa nella colonna vertebrale rispetto a un trattamento placebo.
Infine, il terzo studio ha confrontato gli effetti di Forsteo e di Alendronato ( altro medicinale usato per trattare l’osteoporosi ) sulla densità ossea della colonna vertebrale per oltre tre anni. Lo studio ha incluso 429 donne e uomini che erano affetti da osteoporosi e assumevano glucocorticoidi da almeno tre mesi.
Un ulteriore studio ha esaminato per due anni gli effetti di Forsteo sulla densità delle ossa in 234 donne in postmenopausa.
Forsteo si è dimostrato più efficace del placebo nel ridurre le fratture vertebrali. Il 5% delle donne
trattate con Forsteo ha subito una nuova frattura durante lo studio, rispetto al 14% del gruppo
trattato con un placebo.
Nei 19 mesi di durata dello studio, Forsteo ha ridotto il rischio di una nuova frattura vertebrale del 65% rispetto al placebo. Il medicinale ha inoltre ridotto del 62% il rischio di fratture non-vertebrali, ma non quello di fratture dell’anca.
Nello studio sugli uomini, Forsteo ha aumentato la densità ossea nella colonna vertebrale di circa il 6% dopo un periodo medio di quasi 12 mesi.
Nello studio sui pazienti che assumevano glucocorticoidi, Forsteo si è rivelato più efficace
dell’Alendronato: dopo 18 mesi, i pazienti trattati con Forsteo hanno riportato un aumento del 7%
della densità ossea nella colonna vertebrale, contro il 3% di quelli trattati con Alendronato.
Questi studi hanno anche dimostrato che i benefici del trattamento con Forsteo continuavano ad
aumentare fino a due anni, con un ulteriore aumento della densità ossea.
L’effetto indesiderato più comune riscontrato con Forsteo ( osservato in più di un paziente su 10 ) è
dolore alle braccia o alle gambe.
Forsteo non deve essere usato nei pazienti affetti da altre disfunzioni ossee quali la malattia di Paget, il tumore osseo o le metastasi ossee ( cancro che si è propagato alle ossa ), o nei pazienti che hanno subito una radioterapia dello scheletro, o affetti da ipercalcemia ( livelli elevati di calcio nel sangue ), con livelli inspiegabilmente elevati di fosfatasi alcalina ( un enzima ) o con grave malattia renale.
Forsteo non deve essere usato nei bambini o nei giovani con una struttura ossea non ancora pienamente matura, oppure durante la gravidanza o l’allattamento.
Il Comitato scientifico, CHMP, dell'EMA ( European Medicines Agency ) ha deciso che i benefici di Forsteo sono superiori ai suoi rischi. ( Xagena2016 )
Fonte: EMA, 2016
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