Stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso per il trattamento acuto dell’emicrania con aura


Uno studio preliminare suggerisce che la stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso potrebbe risultare efficace come trattamento per l’emicrania.

Uno studio randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli, bifasico, e controllato con simulazione ha arruolato in fase uno 267 adulti di età compresa tra 18 e 68 anni e ha valutato l’efficacia e la sicurezza di un nuovo dispositivo portatile per la stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso per il trattamento acuto dell’emicrania con aura.

Tutti gli individui dovevano rispettare i criteri internazionali per emicrania con aura, con aura visiva che ha preceduto almeno il 30% delle emicranie seguita da cefalea da moderata a grave in più del 90% di quegli attacchi.

Durante la fase uno, 66 pazienti si sono ritirati e nella fase due, 201 individui sono stati assegnati in maniera casuale a stimolazione simulata ( n=99 ) o a stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso ( n=102 ).

Ai partecipanti è stato spiegato di trattare fino a 3 attacchi in 3 mesi in presenza di aura.

L’esito primario era la risposta libera da dolore due ore dopo il primo attacco e gli esiti co-primari erano la non-inferiorità a due ore per nausea, fotofobia e fonofobia.

In totale, 37 pazienti non hanno trattato un attacco di emicrania e sono stati esclusi dalle analisi di esito, mentre 164 pazienti hanno trattato almeno un attacco con stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso ( n=82 ) o stimolazione simulata ( n=82; gruppo analisi intention-to-treat modificato ).

I tassi di risposta libera da dolore dopo 2 ore sono risultati significativamente più elevati con la stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso ( 39% ) che con stimolazione simulata ( 22% ), per un guadagno terapeutico del 17% ( p=0.0179 ).

I tassi di risposta sostenuta libera da dolore sono risultati significativamente favorevoli a stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso a 24 ore e a 48 ore post-trattamento.

È stata dimostrata la non-inferiorità per nausea, fotofobia e fonofobia.

Non sono stati osservati eventi avversi gravi legati al dispositivo, e l’incidenza e la gravità degli eventi avversi sono risultate simili nel gruppo stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso e nel gruppo simulazione.

In conclusione, il trattamento precoce di emicrania con aura con stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso ha portato a un aumento del periodo libero da dolore a 2 ore rispetto alla stimolazione simulata.
L’assenza di dolore è risultata sostenuta a 24 e 48 ore dopo il trattamento.
La stimolazione magnetica transcranica a singolo impulso rappresenta una trattamento acuto promettente per alcuni pazienti con emicrania con aura. ( Xagena2010 )

Lipton RB et al, Lancet Neurol 2010; 9: 373-380


Neuro2010



Indietro

Altri articoli

Attualmente non esiste una terapia standard per migliorare l'anoressia correlata al tumore, che ostacola la sopravvivenza. La Mirtazapina ( Remeron...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


L’efficacia della stimolazione cerebrale profonda del nucleo anteriore del talamo ( ANT DBS ) nei pazienti con epilessia resistente ai...



Gli agenti stimolanti l'eritropoiesi ( ESA ) rappresentano il trattamento standard per l'anemia nella maggior parte dei pazienti con sindromi...


È stato dimostrato che alcuni fattori riproduttivi ( come l'età al menarca e la parità ) sono associati all'età alla...


La sopravvivenza a lungo termine nell’epilessia pediatrica non è completamente caratterizzata. È necessaria una migliore comprensione degli effetti del trattamento...


La funzione del timo negli adulti umani non è ben definita e la rimozione di routine del timo viene eseguita...


Le benzodiazepine e gli ipnotici Z sono comunemente prescritti per l'ansia e l'insonnia durante la gravidanza, ma le evidenze relative...


Le incompatibilità immunologiche tra specie diverse hanno ostacolato gli xenotrapianti da maiale a uomo, ma l’ingegneria del genoma suino ha...