Lutathera nel trattamento dei tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici
Lutathera è un medicinale antitumorale per il trattamento dei tumori dell’intestino noti come tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici ( NET-GEP ).
È un radiofarmaco ( un medicinale che emette una piccola dose di radioattività ).
Lutathera contiene il principio attivo Lutezio ( 177Lu ) oxodotreotide.
Lutathera trova indicazione nel trattamento di NET-GEP che non possono essere rimossi chirurgicamente, che si sono diffusi in altre parti dell’organismo o che non rispondono al trattamento in atto.
Il medicinale è destinato solo ai NET-GEP che possiedono recettori denominati recettori per la
somatostatina sulla superficie cellulare.
Poiché il numero di pazienti affetti da NET-GEP è basso, la malattia è considerata rara e Lutathera è stato qualificato come medicinale orfano il 31 gennaio 2008.
Dato che Lutathera emette radioattività, viene usato soltanto in speciali aree controllate e deve essere manipolato e somministrato ai pazienti da personale qualificato. Il paziente non può lasciare le aree controllate finché gli viene detto dal medico.
Prima di iniziare il trattamento, il medico dovrà verificare che il tumore del paziente possieda i recettori per la somatostatina sulla superficie cellulare.
Lutathera è somministrato per infusione in vena. Il trattamento standard comporta 4 infusioni a 8 settimane l’una dall’altra, ma la distanza tra le infusioni può essere aumentata fino a 16 settimane se il paziente manifesta gravi effetti indesiderati.
Al paziente deve anche essere somministrata un’infusione di una soluzione di amminoacidi
che favorisce la protezione dei reni.
Il principio attivo di Lutathera, Lutezio ( 177Lu ) oxodotreotide, agisce legandosi ai recettori per la
somatostatina, presenti in numero elevato in alcuni NET-GEP.
La radioattività che emette uccide quindi le cellule tumorali cui si è legato con limitato effetto sulle cellule vicine.
Lutathera può contribuire a rallentare il peggioramento dei NET-GEP. In uno studio principale su 229 pazienti affetti da NET-GEP che possedevano recettori per la somatostatina, i pazienti cui era stato somministrato Lutathera hanno vissuto per un tempo medio di 28 mesi senza alcun peggioramento della malattia.
Questo dato va confrontato con i 9 mesi circa dei pazienti trattati con Octreotide, un
medicinale già approvato per il trattamento di questa condizione.
Gli effetti indesiderati più comuni osservati con Lutathera sono nausea e vomito, che si sono verificati all’inizio delle infusioni in circa la metà dei pazienti e che potrebbero essere collegati all’infusione di amminoacidi.
Altri effetti indesiderati comuni che riguardano più di 1 paziente su 10 sono trombocitopenia ( ridotto numero di piastrine ), linfopenia ( bassi livelli di linfociti, un tipo di globuli bianchi ), anemia ( ridotto numero di globuli rossi ), pancitopenia ( bassi livelli di tutti i tipi di cellule del sangue ), stanchezza e diminuzione dell’appetito.
Lutathera non deve essere somministrato a donne in stato di gravidanza o a donne nelle quali la
gravidanza non è stata esclusa.
Inoltre, non deve essere somministrato a pazienti con funzionalità renali gravemente ridotte.
Soltanto una minoranza di pazienti affetti da NET-GEP può essere curata chirurgicamente e al
momento della diagnosi nella maggior parte dei pazienti il tumore si sarebbe già diffuso.
Lutathera può contribuire a rallentare il peggioramento della condizione e i suoi effetti indesiderati sono considerati gestibili.
L’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha ritenuto che i benefici osservati con Lutathera siano superiori ai rischi. ( Xagena2018 )
Fonte: EMA, 2018
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