Chemioterapia standard con o senza Bevacizumab nel carcinoma ovarico avanzato
Nello studio Gynecologic Cancer Intergroup International Collaboration on Ovarian Neoplasms 7 ( ICON7 ), Bevacizumab ( Avastin ) ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione nelle pazienti con carcinoma alle ovaie quando utilizzato in combinazione con chemioterapia di prima linea e come trattamento di continuazione in monoterapia per 18 cicli.
In un’analisi preliminare di un sottogruppo di pazienti ad alto rischio, è stato osservato anche un miglioramento nella sopravvivenza generale.
È stato condotto uno studio per descrivere i risultati relativi agli esiti di qualità di vita legata alla salute ottenuti nello studio randomizzato, multicentrico, in aperto e di fase 3 ICON7.
Nel periodo 2006-2009, dopo una procedura chirurgica per ridurre la malattia, donne con carcinoma all'ovaio epiteliale di stadio I-IV ad alto rischio secondo la classificazione FIGO ( International Federation of Gynecology and Obstetrics ) sono state assegnate in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere 6 cicli di chemioterapia standard ( totale 18 settimane ) con Carboplatino ( area sotto la curva 5 o 6 ) e Paclitaxel ( 175 mg/m2 ) da sola o con Bevacizumab ( 7.5 mg/kg ) somministrato per via intravenosa con la chemioterapia e continuato in seguito come monoterapia ( totale 54 settimane ).
L’endpoint primario di qualità di vita era la qualità della vita globale in base al questionario EORTC QLQ-C30 alla settimana 54.
Le analisi sono state condotte per intention-to-treat; per lo studio ICON7 è stato completato l’arruolamento e continua il follow-up.
In totale, 764 donne sono state assegnate in maniera casuale al gruppo chemioterapia standard e 764 al gruppo Bevacizumab.
Al basale, 684 ( 90% ) donne del gruppo chemioterapia standard e 691 ( 90% ) di quelle del gruppo Bevacizumab hanno completato i questionari di qualità di vita.
Alla settimana 54, 502 ( 66% ) donne nel gruppo Bevacizumab e 388 ( 51% ) in quello chemioterapia standard hanno fornito dati relativi alla qualità di vita.
In generale, il punteggio medio globale di qualità di vita è migliorato durante la chemioterapia di 7.2 punti quando analizzato per tutte le donne con dati al basale e alla settimana 18.
Il punteggio globale di qualità di vita a 54 settimane è risultato più alto nel gruppo chemioterapia standard che in quello Bevacizumab ( 76.1 vs 69.7 punti; differenza 6.4 punti, p inferiore a 0.0001 ).
In conclusione, il proseguimento della terapia con Bevacizumab è associato a una piccola ma clinicamente significativa riduzione nella qualità di vita rispetto al trattamento standard per donne con carcinoma ovarico.
Nella pratica clinica bisogna arrivare a un compromesso tra il prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e la qualità di quel periodo di tempo quando si prendono decisioni relative al trattamento. ( Xagena2013 )
Stark D et al, Lancet Oncol 2013; 14: 236-243
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