Erlotinib da solo o con Bevacizumab come terapia di prima linea nel tumore del polmone non-a-piccole cellule non-squamoso avanzato portatore di mutazioni EGFR
Con l'uso della monoterapia con inibitore della EGFR tirosin-chinasi per i pazienti con carcinoma polmonare non-a piccole-cellule ( NSCLC ) positivo per mutazione EGFR attivante, la sopravvivenza media libera da progressione si è estesa fino a circa 12 mesi.
Tuttavia, sono necessarie nuove strategie per estendere ulteriormente la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale con accettabile tossicità e tollerabilità in questa popolazione.
E’ stata confrontata l'efficacia e la sicurezza della combinazione di Erlotinib ( Tarceva ) e Bevacizumab ( Avastin ), rispetto a Erlotinib da solo, in pazienti con tumore NSCLC non-squamoso con patologia positiva alla mutazione attivante il dominio tirosin-chinasico del gene EGFR.
In uno studio in aperto, randomizzato, multicentrico, di fase 2, i pazienti provenienti da 30 Centri in tutto il Giappone con cancro al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso in stadio IIIB/IV o ricorrente con mutazioni attivanti EGFR, performance status ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) di 0 o 1, e nessuna precedente chemioterapia per malattia avanzata, hanno ricevuto Erlotinib 150 mg al giorno più Bevacizumab 15 mg/kg ogni 3 settimane oppure Erlotinib 150 mg al giorno in monoterapia come terapia di prima linea, fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione.
L'analisi ha incluso tutti i pazienti che avevano ricevuto almeno una dose del farmaco in studio e avevano avuto una valutazione del tumore almeno una volta dopo la randomizzazione.
Tra il 2011 e il 2012 sono stati arruolati 154 pazienti. 77 sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Erlotinib e Bevacizumab e 77 a ricevere Erlotinib da solo; 75 pazienti nel gruppo Erlotinib più Bevacizumab e 77 nel gruppo con Erlotinib da solo sono stati inclusi nelle analisi di efficacia.
La sopravvivenza media libera da progressione è stata di 16.0 mesi con Erlotinib più Bevacizumab e 9.7 mesi con Erlotinib da solo ( hazard ratio, HR=0.54; log-rank test P=0.0015 ).
I più comuni eventi avversi di grado 3 o superiore sono stati eruzione cutanea ( 19 pazienti nel gruppo Erlotinib più Bevacizumab, 25%, vs 15 pazienti nel gruppo con Erlotinib da solo, 19% ), ipertensione ( 45, 60%, vs 8,10% ) e proteinuria ( 6, 8%, vs nessuno ).
Eventi avversi gravi si sono verificati con una frequenza simile in entrambi i gruppi ( 18 pazienti nel gruppo Erlotinib più Bevacizumab, 24%, e 19 pazienti nel gruppo con Erlotinib da solo, 25% ).
Erlotinib in combinazione con Bevacizumab potrebbe essere un nuovo regime di prima linea nel tumore del polmone non-a-piccole cellule positivo a mutazioni EGFR.
Sono necessarie ulteriori indagini sul regime terapeutico. ( Xagena2014 )
Seto T et al, Lancet 2014;15:1236-1244
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