Risultati deludenti per il Bevacizumab nel carcinoma mammario metastatizzato
Genentech ha comunicato che i risultati di uno studio clinico di fase III che ha valutato il Bevacizumab ( Avastin ) , un anticorpo monoclonale anti-VEGF , nei pazienti con carcinoma mammario metastatizzato recidivante, sono stati deludenti.
Il VEGF ( Vascular Endothelial Growth Factor ) è una proteina che svolge un ruolo chiave nell’angiogenesi tumorale.
Allo studio hanno partecipato 462 donne con tumore della mammella metastatizzato , precedentemente sottoposte a chemioterapia con antracicline e taxani.
Le pazienti sono state trattate con Bevacizumab associato alla Capecitabina ( Xeloda ) o alla Capecitabina da sola.
Nonostante si sia ottenuto un dato statisticamente significativo nella percentuale di risposta totale , questo non si è tradotto in un aumento della sopravvivenza libera da progressione della malattia o della sopravvivenza a 12 mesi.
Gli effetti indesiderati osservati in questo studio per il Bevacizumab sono stati simili a quelli visti negli studi clinici di fase II , ed hanno compreso : trombosi venosa , ipertensione , e proteinuria asintomatica.
Nel braccio trattato con il Bevacizumab non è stato osservato aumento dell’incidenza di grave emorragia.
Nonostante il dato non positivo , Genentech continuerà lo sviluppo clinico dell’Avastin nel carcinoma colo-rettale. ( Xagena 2002 )
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