Busilvex nel condizionamento che precede il trapianto di cellule emopoietiche progenitrici


Busilvex, il cui principio attivo è Busulfan, trova indicazione nel condizionamento ( preparatorio ) che precede il trapianto di cellule emopoietiche progenitrici in pazienti adulti e bambini.
Questo tipo di trapianto è effettuato nei soggetti affetti da alterazioni del sangue ( per esempio, una forma rara di anemia ) o tumori del sangue, nei quali quindi è necessario sostituire le cellule emopoietiche.
Il trattamento con Busilvex è seguito da una terapia con un altro farmaco ( Ciclofosfamide negli adulti e Ciclofosfamide o Melfalan nei bambini ).

Poiché nell'Unione europea ( UE ) il numero di pazienti che si sottopone a questo tipo di condizionamento e di trapianto è esiguo, il 29 dicembre 2000 Busulfan è stato designato come medicinale orfano ( ossia un medicinale usato nelle malattie rare ).

Busilvex è un concentrato per soluzione per infusione.

La somministrazione di Busilvex deve avvenire sotto il controllo di un medico esperto in trattamenti precedenti il trapianto. Il dosaggio consigliato di Busilvex negli adulti è di 0.8 mg per chilogrammo di peso corporeo. Nei bambini e negli adolescenti ( fino a 17 anni ), il dosaggio consigliato di Busilvex dipende dal peso corporeo del paziente e va da 0.8 a 1.2 mg/kg. Busilvex è somministrato per infusione endovenosa centrale ( iniezione goccia a goccia in una vena centrale del torace ). Ogni infusione ha una durata di due ore ed è somministrata al paziente ogni sei ore per quattro giorni consecutivi prima del trattamento con Ciclofosfamide o Melfalan e del trapianto. Prima di ricevere Busilvex, i pazienti devono essere pretrattati con farmaci anticonvulsivanti ( per prevenire crisi epilettiche ) e farmaci antiemetici ( per prevenire il vomito ).

Busulfan appartiene a un gruppo di medicinali cosiddetti agenti alchilanti. Tali sostanze sono citotossiche, ossia uccidono le cellule, soprattutto quelle che si sviluppano velocemente, come le cellule tumorali o progenitrici ( anche dette staminali ).
Busulfan è utilizzato prima del trapianto per neutralizzare le cellule anomale e le cellule progenitrici emopoietiche presenti nel paziente. Tale processo è definito mieloablazione.
Il trattamento con Ciclofosfamide o Melfalan è poi utilizzato per sopprimere il sistema immunitario, in modo che le difese naturali dell'organismo si abbassino. Questo favorisce l'innesto delle cellule trapiantate ( le cellule, cioè, iniziano a crescere e a produrre cellule del sangue normali ).

Busilvex è stato studiato in pazienti, per lo più affetti da tumore del sangue, che necessitavano del trapianto di cellule emopoietiche progenitrici. Sono stati condotti due studi principali, che hanno coinvolto 103 adulti, e uno studio a cui hanno partecipato 55 bambini.
Il principale parametro di efficacia si basava sul numero di pazienti con mieloablazione ( ossia con ridotto numero di globuli bianchi e piastrine ) e innesto ( il tempo necessario affinché i globuli bianchi tornassero a livelli più elevati ).

In tutti i pazienti, adulti e bambini, si è osservata mieloablazione. L'innesto è stato ottenuto in media dopo dieci giorni ( negli adulti ) o 11 giorni ( nei bambini ) nei casi di trapianto autologo ( ossia di trapianto di cellule del paziente stesso, raccolte e conservate prima del trapianto ). L'innesto è stato raggiunto dopo 13 giorni ( negli adulti ) e 21 giorni ( nei bambini ) nei trapianti allogenici ( trapianto di cellule di un donatore ).

A parte la riduzione del numero di cellule del sangue circolanti, che è l'obiettivo del farmaco, tra gli effetti indesiderati più gravi del trattamento con Busilvex si annoverano infezioni, disturbi del fegato, tra cui ostruzione di una vena epatica, malattia da trapianto verso l'ospite ( quando le cellule trapiantate attaccano l'organismo del paziente ) e disturbi a livello polmonare.

Busilvex non deve essere somministrato a persone che potrebbero essere ipersensibili ( allergiche ) a Busulfan o a uno qualsiasi degli altri componenti.
Non deve essere somministrato a donne in gravidanza.
L'allattamento dovrebbe essere interrotto al momento di iniziare il trattamento con Busilvex.
Busilvex può compromettere la fertilità in entrambi i sessi.
Le pazienti donne non devono pertanto iniziare una gravidanza durante e fino a sei mesi dopo il trattamento e i pazienti uomini non devono procreare durante e fino a sei mesi dopo il trattamento con il medicinale.
E’ richiesta particolare attenzione se si usano farmaci concomitanti quali Itraconazolo ( un antifungino ), Chetobemidone ( usato per il trattamento del dolore ) e Paracetamolo.

Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) ha concluso che l'efficacia di Busilvex sia stata dimostrata e che rappresenta un'alternativa alle compresse di Busulfan, che comportano svantaggi fra cui il numero elevato di compresse che è necessario assumere.
Il CHMP ha deciso che i benefici di Busilvex siano superiori ai suoi rischi come trattamento di condizionamento precedente al trapianto di cellule emopoietiche progenitrici. ( Xagena2008 )

Fonte: EMEA, 2008


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