Diabete mellito di tipo 2: rischio pancreatite con Byetta


Byetta, il cui principio attivo è Exenatide, è un farmaco indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2.
Può essere associato ad altri farmaci antidiabetici ( Metformina e/o sulfonilurea ) nei pazienti che non hanno raggiunto un adeguato controllo glicemico con la dose massima tollerata di queste terapie.

Byetta deve essere somministrato mediante iniezione sottocutanea nella coscia, nell’addome o nella parte alta delle braccia, utilizzando la penna preriempita di soluzione iniettabile.
La terapia con Byetta deve essere iniziata con una dose di 5 microgrammi due volte al giorno per almeno un mese; successivamente può essere aumentata a 10 microgrammi due volte al giorno.
Non sono raccomandate dosi superiori a 10 microgrammi due volte al giorno.
La prima dose deve essere somministrata un’ora prima del pasto della mattina, la seconda un’ora prima del pasto della sera.
Byetta non deve mai essere somministrato dopo i pasti. È necessaria una particolare attenzione quando Byetta viene aggiunto alla terapia con una sulfonilurea, in quanto esiste il rischio di ipoglicemia. Tale rischio non è previsto quando Byetta viene aggiunto alla terapia con Metformina.

Byetta è sconsigliato nei pazienti con grave insufficienza renale.

Exenatide è un incretino-mimetico. Ciò significa che agisce allo stesso modo dell’incretina, l’ormone prodotto nell’intestino che induce un aumento del livello di insulina rilasciata dal pancreas in risposta all’assunzione di cibo, favorendo in tal modo il controllo dei livelli di zucchero nel sangue.

Gli studi clinici su Exenatide hanno coinvolto quasi 2 400 pazienti, che hanno partecipato a un totale di 5 studi.
In 3 di questi studi l’efficacia dell’Exenatide è stata confrontata con un placebo: il farmaco è stato aggiunto alle terapie dei pazienti che già utilizzavano gli antidiabetici Metformina ( 336 pazienti ), sulfonilurea ( 377 pazienti ) o una combinazione di entrambi ( 733 pazienti ).
Negli altri 2 studi, Exenatide è stato confrontato all’insulina come trattamento aggiuntivo nei pazienti, in trattamento con Metformina e sulfonilurea. In uno studio condotto su 456 pazienti Exenatide è stato messo a confronto con Insulina glargine, mentre nell’altro studio, realizzato su 483 pazienti, Exennatide è stato paragonato con l’Insulina bifasica.
In tutti gli studi l’efficacia è stata valutata osservando i livelli nel sangue dell’emoglobina glicosilata ( HbA1c ) prima dell’inizio dello studio e di nuovo al termine dello stesso.
I livelli di HbA1c danno un’indicazione del grado di controllo del glucosio nel sangue.

L’Exenatide è risultata più efficace del placebo nel ridurre i livelli di HbA1 se associata ad altri farmaci antidiabetici. Dopo 30 settimane, l’assunzione di 5 microgrammi di Exenatide due volte al giorno ha determinato una riduzione dei livelli di HbA1c dallo 0,46 allo 0,66% e la dose di 10 microgrammi due volte al giorno ha ridotto tali livelli dallo 0,86 allo 0,91%. L’utilizzo del placebo ha prodotto benefici minimi o nulli.

Exenatide è risultata efficace al pari dell’Insulina per iniezione. Dopo 6 mesi di trattamento l’assunzione di 10 microgrammi due volte al giorno di Exenatide ha determinato la riduzione del livello di HbA1c dell’1,13%, rispetto all’1,10% registrato con l’impiego di Insulina glargine. Nello studio finale, della durata di un anno, la somministrazione della dose di Exenatide di 10 microgrammi due volte al giorno ha ridotto il livello di HbA1c dell’1,01%, rispetto allo 0,86% registrato con l’uso di Insulina bifasica.

Negli studi clinici, gli effetti indesiderati più comuni ( osservati cioè in più di 1 persona su 10 ) sono stati ipoglicemia ( quando la terapia è stata associata ad una sulfonilurea ), nausea, vomito e diarrea.

L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha comunicato di aver ricevuto 30 segnalazioni di pancreatite acuta nei pazienti, che stavano assumendo Exenatide.
Ventisette pazienti su 30 presentavano almeno uno dei fattori di rischio per la pancreatite acuta: calcoli biliari, grave ipertriglideridemia, e consumo di alcol.
In 6 pazienti, i sintomi della pancreatite sono iniziati o peggiorati rapidamente dopo che il dosaggio di Exenatide è aumentato da 5 mcg a 10 mcg, 2 volte die.
Cinque pazienti hanno sviluppato gravi complicanze. ( Xagena2007 )

Fonte: 1) EMEA, 2006; 2) FDA, 2007


Endo2007 Farma2007


Indietro

Altri articoli

I sintomi della malattia di Parkinson risultano migliorati nei pazienti trattati con l’antidiabetico Byetta ( Exenatide ) per 12 mesi....


Byetta, il cui principio attivo è Exenatide, è stato il primo agonista del recettore GLP-1 ad essere approvato dall’FDA (...


L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato una nuova indicazione per il farmaco per il diabete mellito di...


Byetta è una soluzione iniettabile contenente il principio attivo Exenatide. È disponibile in penne pre-riempite pronte all’uso da 5 o...


L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha modificato la scheda tecnica di Byetta ( Exenatide ) per includere informazioni...


L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha ricevuto 30 segnalazioni postmarketing di pancreatite acuta nei pazienti che hanno assunto...


La Food and Drug Administration ( FDA ) ha approvato Byetta, il cui principio attivo è Exenatide, come terapia aggiuntiva...


Byetta ( Exenatide ) è in grado di migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo II che...