Fornitura perioperatoria di beta-bloccanti e sopravvivenza nelle donne con tumore ovarico epiteliale e una storia di condizioni cardiovascolari
La chirurgia per il tumore ovarico epiteliale ( EOC ) può attivare risposte infiammatorie da stress che stimolano la crescita del tumore e aumentano la crescita metastatica.
Studi su animali e in vitro hanno dimostrato che l'inibizione della risposta infiammatoria indotta da catecolamine attraverso il blocco del recettore beta-adrenergico ha un potenziale antitumorale nel carcinoma ovarico epiteliale.
Tuttavia, studi osservazionali hanno riportato risultati contrastanti. Si è valutato se l'uso di beta-bloccanti ( BB ) al momento della chirurgia del tumore ovarico primario fosse associato a una migliore sopravvivenza in un ampio studio basato sulla popolazione.
Utilizzando dati amministrativi, una coorte basata sulla popolazione di 3.844 donne australiane di età pari o superiore a 50 anni con una storia di condizioni cardiovascolari sottoposte a intervento chirurgico per tumore ovarico epiteliale è stata seguita per gli esiti di sopravvivenza.
L'effetto medio del trattamento della fornitura di beta-bloccanti selettivi ( SBB ) e non-selettivi ( NSBB ) al momento dell'intervento sulla sopravvivenza è stato stimato da una prospettiva di inferenza causale utilizzando la probabilità inversa bilanciata per covariate dei pesi del trattamento con modelli di sopravvivenza parametrici flessibili che hanno consentito effetti di sopravvivenza variabili in base al tempo.
Intorno al momento dell'intervento, a 560 donne ( 14.5% ) è stato fornito un beta-bloccante selettivo e a 67 ( 1.7% ) è stato fornito un beta-bloccante non-selettivo.
A 2 anni dall'intervento, la percentuale di sopravvivenza è stata dell'80% per le donne a cui erano stati somministrati beta-bloccanti non-selettivi durante l'intervento rispetto al 69% per le donne a cui non erano stati forniti beta-bloccanti non-selettivi.
Il vantaggio di sopravvivenza è sembrato estendersi ad almeno 8 anni dopo l'intervento. Non è stata osservata alcuna associazione per le donne a cui è stato somministrato un beta-bloccante selettivo nel periodo dell'intervento.
La fornitura perioperatoria di beta-bloccanti non-selettivi è sembrata conferire un vantaggio di sopravvivenza per le donne di età superiore ai 50 anni con una storia di patologie cardiovascolari. Sono necessari studi clinici a lungo termine per confermare questi risultati. ( Xagena2023 )
Spilsbury K et al, J Clin Oncol 2023; 41: 266-275
Gyne2023 Cardio2023 Onco2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Gotta e incidenza di 12 malattie cardiovascolari
La gotta, una comune artropatia da cristalli, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Si è cercato...
Prediabete e rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica tra gli adulti sopravvissuti a tumore infantile nella coorte St Jude Lifetime
Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...
Colesterolo non-HDL e colesterolo LDL nell’infanzia ed eventi cardiovascolari aterosclerotici nell’adulto
Sebbene il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...
Aldosteronismo primario subclinico e salute cardiovascolare
L'aldosteronismo primario, caratterizzato da un'evidente produzione di aldosterone renina-indipendente, è una forma comune ma sottoriconosciuta di ipertensione e malattia cardiovascolare. Evidenze...
Infiammazione e colesterolo come predittori di eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio con intolleranza alle statine
Tra i pazienti trattati con terapia con statine ai livelli di colesterolo raccomandati dalle lineeguida, il rischio infiammatorio residuo valutato...
Semaglutide ed esiti cardiovascolari nell'obesità senza diabete
Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...
Infezione grave e rischio di malattie cardiovascolari
L’eccesso di rischio di malattie cardiovascolari associato a un’ampia gamma di malattie infettive non è noto. È stato quantificato il...
Associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari entro 24 mesi dal parto
Nonostante la ben nota associazione tra disturbi ipertensivi della gravidanza e malattie cardiovascolari, esistono dati limitati su quali specifiche diagnosi...
Sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone
La sicurezza cardiovascolare della terapia sostitutiva con Testosterone negli uomini di mezza età e anziani affetti da ipogonadismo non è...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...