Malattia infiammatoria intestinale: i pazienti con anticorpi anti-Infliximab a maggior rischio di reazioni infusionali


Una meta-analisi ha mostrato che gli anticorpi anti-Infliximab sono responsabili di un rischio molto più elevato di reazioni infusionali acute in pazienti con malattia infiammatoria intestinale.

Sono stati analizzati otto studi clinici, che hanno coinvolto 1351 pazienti, in cui erano stati misurati i livelli sierici di anticorpi verso Infliximab ( Remicade ) nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale, ed in cui erano state registrate le reazioni da infusione dell’anticorpo monoclonale.

I dati aggregati hanno mostrato che i pazienti trattati con Infliximab che avevano sviluppato anticorpi anti-Infliximab avevano un maggior rapporto di rischio di eventuali reazioni acute ( risk ratio, RR=2.4 ), rispetto ai pazienti in cui non erano stati rilevati anticorpi anti-Infliximab.

In tre studi, i pazienti con anticorpi anti-Infliximab avevano una probabilità quasi sei volte maggiore di presentare gravi reazioni all'infusione ( RR=5.8 ), rispetto a quelli senza questi anticorpi.

In quattro studi, i pazienti che avevano ricevuto terapia con Infliximab e immunomodulatori hanno mostrato un tasso ridotto nello sviluppo di anticorpi anti-Infliximab ( RR=0.6 ), mentre in due studi, i pazienti che erano stati sottoposti a terapie concomitanti avevano un ridotto rischio di reazioni acute ( RR=0.6 ), rispetto ai pazienti non-trattati con immunomodulatori.

I pazienti sottoposti a terapia con Infliximab che hanno sviluppato anticorpi anti-Infliximab hanno presentato un aumento del rischio di reazioni acute di due volte, e un rischio sei volte maggiore di reazioni gravi.
L'uso concomitante di un immunomodulatore ha ridotto il rischio di anticorpi anti-Infliximab nei pazienti in terapia di mantenimento con questo farmaco, e il rischio di reazioni acute. ( Xagena2014 )

Fonte: Inflammatory Bowel Diseases, 2014

Gastro2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli

La disregolazione immunitaria contribuisce a esiti peggiori nella malattia da coronavirus COVID-19. Si è valutato se Abatacept ( Orencia ),...


Etrolizumab è un anticorpo monoclonale anti-integrina beta-7 mirato all'intestino. In un precedente studio di induzione di fase 2, Etrolizumab ha...


L'EMA ( European Medicines Agency ) ha raccomandato agli operatori sanitari di posticipare l'impiego dei vaccini vivi nei neonati che...


Infliximab ( Remicade, Flixabi, Inflectra, Remsima e Zessly ) è un anticorpo monoclonale umano-murino chimerico dell'immunoglobulina G1 ( IgG1 ) che...


L'infiammazione disregolata è associata a esiti sfavorevoli nel COVID-19. È stata valutata l'efficacia di Namilumab ( un inibitore del fattore...


Sebbene l'immunoglobulina per via endovenosa ( IVIG ) sia una terapia efficace per la malattia di Kawasaki, il 10-20% dei...


Lo studio LIR!C ha dimostrato che la resezione ileocecale laparoscopica è un trattamento economico che porta a esiti di qualità...


Gli inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNF ) sono efficaci nella riduzione dell'infiammazione nelle malattie reumatiche, ma aumentano...


I dati su Adalimumab ( Humira ) nella colite ulcerosa dopo un precedente uso di Infliximab ( Remicade ) sono...