Un peptide orale antagonista del recettore dell'interleuchina-23 per la psoriasi a placche
L’uso di anticorpi monoclonali ha cambiato il trattamento di diverse malattie infiammatorie immunomediate, inclusa la psoriasi. Tuttavia, queste grandi proteine devono essere somministrate tramite iniezione.
JNJ-77242113 è un nuovo peptide antagonista del recettore dell'interleuchina-23 ( IL-23 ), somministrato per via orale, che blocca selettivamente la segnalazione dell'interleuchina-23 e la produzione di citochine a valle.
In uno studio di fase 2 per la determinazione della dose, sono stati assegnati in modo casuale pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave a ricevere JNJ-77242113 alla dose di 25 mg una volta al giorno, 25 mg due volte al giorno, 50 mg una volta al giorno, 100 mg una volta al giorno, o 100 mg due volte al giorno oppure placebo per 16 settimane.
L'endpoint primario era una riduzione rispetto al basale di almeno il 75% del punteggio PASI ( Psoriasis Area and Severity Index ) ( risposta PASI 75; punteggi PASI da 0 a 72, con punteggi più alti ad indicare maggiore estensione o gravità della psoriasi ) alla settimana 16.
In totale 255 pazienti sono stati sottoposti a randomizzazione. Il punteggio PASI medio al basale era 19.1. La durata media della psoriasi era di 18.2 anni e il 78% dei pazienti in tutti i gruppi di studio aveva precedentemente ricevuto trattamenti sistemici.
Alla settimana 16, le percentuali di pazienti con una risposta PASI 75 erano più elevate tra quelli dei gruppi JNJ-77242113 ( 37%, 51%, 58%, 65% e 79% nei gruppi da 25 mg una volta al giorno, 25 mg due volte al giorno, 50 mg una volta al giorno, 100 mg una volta al giorno e 100 mg due volte al giorno, rispettivamente ) rispetto a quelli del gruppo placebo ( 9% ), un risultato che ha mostrato una significativa relazione dose-risposta ( P minore di 0.001 ).
Gli eventi avversi più comuni includevano la malattia da coronavirus 2019 ( COVID-19 ) ( nel 12% dei pazienti nel gruppo placebo e nell’11% di quelli nei gruppi di dosaggio di JNJ-77242113 ) e la nasofaringite ( rispettivamente nel 5% e nel 7% ).
Le percentuali di pazienti che hanno avuto almeno un evento avverso erano simili nel gruppo trattato con la dose combinata di JNJ-77242113 ( 52% ) e nel gruppo placebo ( 51% ).
Non è stata riscontrata alcuna evidenza di un aumento degli eventi avversi correlato alla dose nei gruppi di dosaggio di JNJ-77242113.
Dopo 16 settimane di somministrazione orale una o due volte al giorno, il trattamento con il peptide antagonista del recettore dell’interleuchina-23 JNJ-77242113 ha mostrato un’efficacia maggiore rispetto al placebo nei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave. ( Xagena2024 )
Bissonnette R et al, N Engl J Med 2024; 390: 510-521
Dermo2024 Farma2024
Indietro
Altri articoli
Anticorpo anti-GD2 Dinutuximab beta e Interleuchina 2 a basso dosaggio dopo trapianto di cellule staminali aploidentiche nei pazienti con neuroblastoma recidivato
I pazienti con neuroblastoma recidivante ad alto rischio ( rHR-NB ) hanno una prognosi infausta. Si è ipotizzato che gli...
Risankizumab, un anticorpo monoclonale anti-interleuchina-23p19, nell'asma grave
L'interleuchina-23 ( IL-23 ) è stata implicata nell'infiammazione delle vie aeree mediata dalle citochine di tipo 2 e di tipo...
Associazione tra eventi cardiovascolari precoci gravi e inizio del trattamento con l'anticorpo anti-interleuchina 12/23p40 Ustekinumab
Ustekinumab ( Stelara ), un anticorpo monoclonale mirato all'interleuchina 12/23p40 ( IL-12 / 23p40 ), è efficace nel trattamento della...
Terapia a bassa dose di Interleuchina-2 nel lupus eritematoso sistemico refrattario
Si ritiene che una carenza acquisita di interleuchina-2 ( IL-2 ) e difetti correlati nell'omeostasi delle cellule T regolatorie svolgano...
L'Interleuchina-2 a basso dosaggio può essere sicura ed efficace nel trattamento del lupus eritematoso sistemico
Da uno studio clinico è emerso che l'Interleuchina-2 ( IL-2 ) a basso dosaggio può essere sicura ed efficace nel...
Interleuchina 2 con l’anticorpo anti-GD2 Dinutuximab beta nei pazienti con neuroblastoma ad alto rischio
L'immunoterapia con l'anticorpo monoclonale chimerico anti-GD2 Dinutuximab, combinata con l'alternanza di GM-CSF ( fattore stimolante le colonie dei granulociti-macrofagi )...
Efficacia e sicurezza di Guselkumab, un anticorpo monoclonale anti-interleuchina 23, per la pustolosi palmoplantare
La pustolosi palmoplantare è una malattia cutanea recalcitrante senza trattamento biologicamente approvato. E' stato ipotizzato il coinvolgimento della interleuchina 23 (...
Sicurezza, tollerabilità e farmacodinamica di ABT-122, una immunoglobulina a doppio dominio variabile mirata al fattore di necrosi tumorale e alla interleuchina-17, in pazienti con artrite reumatoide
Il fattore di necrosi tumorale ( TNF ) e l'interleuchina-17 ( IL-17 ) contribuiscono in modo indipendente alla fisiopatologia dell'artrite...
Terapia di induzione con l’inibitore selettivo della interleuchina-23 Risankizumab nella malattia di Crohn da moderata a grave
Il pathway interleuchina-23 ( IL-23 ) è implicato geneticamente e biologicamente nella patogenesi della malattia di Crohn. E' stata valutata l'efficacia...