Ivabradina ed esiti nell'insufficienza cardiaca cronica
L'insufficienza cardiaca cronica è associata ad alta mortalità e morbilità; un incremento della frequenza cardiaca a riposo è un fattore di rischio per eventi avversi.
Uno studio ha valutato l'effetto della riduzione della frequenza cardiaca con l'inibitore selettivo del nodo sinusale Ivabradina ( Procoraban ) sugli esiti nello scompenso cardiaco.
Sono stati considerati idonei ad essere arruolati nello studio randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato e a gruppi paralleli pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica e una frazione di eiezione ventricolare uguale o inferiore a 35%, in ritmo sinusale con frequenza cardiaca pari o superiore a 70 battiti al minuto, ricoverati in ospedale per insufficienza cardiaca entro un periodo di un anno, e in trattamento stabile con un regime che comprende un beta-bloccante, se tollerato.
I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a Ivabradina, titolata a una dose massima di 7.5 mg 2 volte al giorno, o placebo.
L'endpoint primario era un esito composito di morte o ammissione in ospedale per peggioramento dell'insufficienza cardiaca e le analisi sono state intention to treat.
In totale, 6558 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale ai gruppi di studio ( 3268 Ivabradina, 3290 placebo ); sono stati raccolti dati per le analisi da 3241 pazienti nel gruppo Ivabradina e 3264 nel gruppo placebo.
Il periodo osservazionale mediano è stato di 22.9 mesi.
Un evento dell'endpoint primario si è manifestato in 793 ( 24% ) pazienti nel gruppo Ivabradina e 937 ( 29% ) nel gruppo placebo ( HR=0.82, p minore di 0.0001 ) e gli effetti sono risultati guidati soprattutto da ammissioni in ospedale per peggioramento dell'insufficienza cardiaca ( 21% placebo vs 16% Ivabradina; HR=0.74; p minore di 0.0001 ) e decessi legati a insufficienza cardiaca ( 5% vs 3%; HR=0.74; p=0.014 ).
Nel gruppo Ivabradina si sono manifestati meno eventi avversi gravi ( 3388 eventi ) che nel gruppo placebo ( 3847 eventi; p=0.025 ); 150 ( 5% ) dei pazienti del gruppo Ivabradina sono andati incontro a bradicardia sintomatica rispetto a 32 ( 1% ) pazienti del gruppo placebo ( p minore di 0.0001 ).
Effetti collaterali visivi ( fosfeni ) sono stati riferiti da 89 ( 3% ) pazienti nel gruppo Ivabradina e 17 ( 1% ) nel gruppo placebo ( p minore di 0.0001 ).
In conclusione, questi risultati evidenziano l'importanza della riduzione della frequenza cardiaca con Ivabradina per il miglioramento degli esiti clinici nell'insufficienza cardiaca, e confermano il ruolo di primo piano della frequenza cardiaca nella patofisiologia di questo disturbo. ( Xagena2010 )
Swedberg K et al, Lancet 2010; 376: 875-885
Farma2010 Cardio2010
Indietro
Altri articoli
Pazienti con insufficienza cardiaca, bassa frazione di eiezione e frequenza cardiaca superiore a 77 bpm: effetti benefici di Ivabradina
L'Ivabradina ( Corlentor, Procoralan ) è stata approvata per l'insufficienza cardiaca con ridotta frazione di eiezione ( HFrEF ) e...
Ivabradina nei bambini con cardiomiopatia dilatativa e insufficienza cardiaca cronica sintomatica
La riduzione della frequenza cardiaca come bersaglio terapeutico è stata studiata negli adulti con insufficienza cardiaca. Ivabradina ( Corlentor, Procoralan ) ha...
Ivabradina nella insufficienza cardiaca
L'inibitore del nodo del seno Ivabradina ( Corlentor, Procoralan ) è stato approvato per i pazienti con insufficienza cardiaca...
L'efficacia dell'Ivabradina versus beta-bloccanti nella riduzione della frequenza cardiaca durante angiografia coronarica con tomografia computerizzata
Lo scopo dello studio è stato quello di quantificare l'efficacia del pretrattamento con Ivabradina ( Corlentor, Procoralan ) rispetto...
Pazienti con malattia coronarica stabile: Ivabradina non aumenta la pressione aortica centrale e migliora l’indice di perfusione miocardica
Il trattamento dei pazienti ipertesi con beta-bloccanti riduce la frequenza cardiaca e diminuisce la pressione arteriosa centrale meno di altri...
Angina limitante l’attività: Ivabradina aumenta la mortalità e l’incidenza di infarto miocardico
L’Ivabradina ( Corlentor, Procoralan ), un farmaco che riduce la frequenza cardiaca, ha aumentato il rischio di morte o di...
Riduzione selettiva della frequenza cardiaca con Ivabradina nei pazienti con scompenso cardiaco
L’obiettivo di uno studio è stato quello di determinare se una riduzione isolata della frequenza cardiaca con Ivabradina ( Corlentor,...
La Ivabradina potrebbe essere utile nei pazienti con malattia coronarica stabile e disfunzione sistolica ventricolare sinistra con angina limitante
Lo studio BEAUTIFUL non ha dimostrato alcun impatto dell’Ivabradina ( Corlentor ) sugli esiti nei pazienti con malattia coronarica stabile...
Studio REDUCTION: trattamento dell’angina pectoris stabile con Ivabradina nella pratica quotidiana
L’efficacia antianginosa dell’Ivabradina ( Corlentor ) è stata studiata in studi clinici controllati; tuttavia la stretta selezione dei pazienti può...