Ixabepilone o Paclitaxel più Carboplatino nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule con stratificazione prospettica per lo status di beta-3 tubulina


Studi retrospettivi hanno riferito che l’espressione tumorale della isoforma di beta-3 tubulina ( beta3T ) è un fattore prognostico sfavorevole nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule trattato con chemioterapia inibente la tubulina.

Ixabepilone ( Ixempra ) è un inibitore della tubulina con bassa suscettibilità a meccanismi di resistenza multipla inclusa l’espressione dell’isoforma beta3T in diversi modelli tumorali.

Uno studio randomizzato di fase II ha valutato la chemioterapia a base di Ixabepilone nel tumore del polmone non-a-piccole cellule di stadio IIIb/IV, rispetto a chemioterapia basata su Paclitaxel ( Taxol ).

Campioni tumorali sono stati valutati in modo prospettico per l’espressione di beta3T.

I pazienti sono stati classificati in base allo status di beta3T ( positivo vs negativo ) e sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere Ixabepilone ( 32 mg/m2 ) e Carboplatino ( area sotto la curva concentrazione-tempo [ AUC ], 6 ) o Paclitaxel ( 200 mg/m2 ) e Carboplatino ( AUC, 6 ) fino a 6 cicli.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione nel sottogruppo positivo per beta3T.

Nello studio, 95 pazienti ( beta3T positivi, 52; beta3T negativi, 43 ) hanno ricevuto Ixabepilone più Carboplatino; 96 pazienti ( beta3T positivi, 49; beta3T negativi, 47 ) hanno ricevuto Paclitaxel più Carboplatino.

Non sono state osservate differenze significative nella sopravvivenza mediana libera da progressione tra i bracci per i sottogruppi ( beta3T positivi, 4.3 mesi in entrambi i bracci; beta3T negativi, 5.8 vs 5.3 mesi ).

Ixabepilone non ha migliorato significativamente la sopravvivenza generale per il sottogruppo beta3T-positivo o per la popolazione generale.

Gli eventi avversi sono risultati simili tra i due bracci e comparabili con quelli degli studi precedenti.

In conclusione, non è stato dimostrato un valore predittivo della beta3T nella attività clinica di regimi contenenti Ixabepilone o Paclitaxel.
Ixabepilone non ha migliorato la sopravvivenza libera da progressione o la sopravvivenza generale nei pazienti con tumori beta3T-positivi.
I pazienti beta3T-positivi hanno mostrato una sopravvivenza libera da progressione peggiore rispetto a quelli beta3T-negativi, indipendentemente dal trattamento; quindi, l’espressione di beta3T sembra essere un fattore prognostico negativo, ma non un fattore predittivo, nel carcinoma del polmone non –a-piccole cellule trattati con combinazioni basate sul Platino, Ixabepilone o Paclitaxel. ( Xagena2013 )

Edelman MJ et al, J Clin Oncol 2013; 31: 1990-1996

Onco2013 Pneumo2013 Farma2013


Indietro

Altri articoli

La neuropatia periferica è una tossicità comune associata ad agenti chemioterapici diretti alla tubulina. Uno studio di fase II ha...