Nesiritide nel trattamento dei pazienti con insufficienza cardiaca scompensata: precauzioni d’uso

La Nesiritide ( Natrecor ) è un peptide natriuretico di tipo B umano ( hBNP ), ottenuto mediante la tecnica del DNA ricombinante.

La Nesiritide si lega al recettore della guanilato-ciclasi della muscolatura liscia vascolare e delle cellule endoteliali, provocando aumentate concentrazioni di cGMP e rilassamento delle cellule muscolari lisce.

La Nesiritide è indicata nel trattamento intravenoso dei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata acutamente, che presentano dispnea a riposo ed attività minimale.

La Nesiritide non è raccomandata nei pazienti per cui i farmaci vasodilatatori non sono appropriati, come nei pazienti con stenosi valvolare significativa, cardiomiopatia restrittiva o ostruttiva, pericardite costrittiva, tamponamento pericardico.

Ipotensione

La Nesiritide può causare ipotensione e dovrebbe essere somministrata solo in ambienti dove la pressione sanguigna può essere monitorata strettamente.
Qualora dovesse presentarsi ipotensione durante la somministrazione di Nesiritide, il dosaggio dovrebbe essere ridotto o la terapia sospesa.
Alle dosi raccomandate, l’incidenza di ipotensione sintomatica ( 4% ) è risultata similare a quella della Nitroglicerina per via endovenosa ( 5% ).L’ipotensione asintomatica si è presentata nell’8% dei pazienti trattati con entrambi i farmaci.
In alcuni casi, l’ipotensione che si manifesta con la Nesiritide può essere prolungata. La durata media dell’ipotensione sintomatica è risultata più lunga con la Nesiritide che con la Nitroglicerina ( 2.2 versus 0.7 ore, rispettivamente ).
La Nesiritide non dovrebbe essere impiegata nei pazienti con pressione sistolica inferiore a 90 mmHg o come terapia primaria nei pazienti con shock cardiogeno.

Funzione renale

La Nesiritide può influenzare la funzione renale negli individui suscettibili.
Nei pazienti con grave insufficienza cardiaca, la cui funzione renale può dipendere dal sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con Nesiritide può esserre associato ad azotemia.
Nello studio VMAC, a 30 giorni, l’incidenza di aumento dei livelli di creatinina superiori a 0.5 mg/dl dal basale era del 28% e del 21% nel gruppo Nesiritide e Nitroglicerina, rispettivamente.

Mortalità

L’incidenza di mortalità riscontrata in 7 studi clinici a 30 giorni è stata del 5.3% nel gruppo di trattamento con Nesiritide contro il 4.3% nel gruppo trattato con altri farmaci standard.
In 4 studi clinici che hanno valutato la mortalità a 6 mesi, il 21.7% dei pazienti trattati con Nesiritide sono morti, contro il 21.5% dei pazienti a cui sono stati somministrati altri farmaci. ( Xagena2007 )

Fonte: Scios, 2007

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