Pegasys, indicazioni e posologia
Pegasys è l’Interferone alfa-2a associato al polietilenglicole ( PEG ), a formare un Interferone alfa-2a pegilato, detto anche PegInterferone.
Pegasys è un Interferone a lunga durata d’azione.
Indicazioni terapeutiche
Epatite cronica B
Pegasys è indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da epatite cronica B HbeAg positiva o HbeAg negativa, con malattia epatica compensata ed evidenza di replicazione virale, livelli di ALT aumentati e infiammazione e/o fibrosi epatica istologicamente provata.
Epatite cronica C
Pegasys è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica C e positivi per HCV RNA sierico, inclusi i pazienti con cirrosi compensata e/o coinfettati dal virus HIV clinicamente Stabile.
Il trattamento ottimale con Pegasys nei pazienti con epatite cronica C è in combinazione con Ribavirina. Questa combinazione è indicata nei pazienti non trattati precedentemente e nei pazienti che abbiano precedentemente risposto alla terapia con Interferone alfa ma che abbiano successivamente recidivato dopo interruzione del trattamento.
La monoterapia è indicata principalmente in caso di intolleranza o controindicazione alla Ribavirina.
Posologia e modo di somministrazione
Il trattamento deve essere iniziato solo da un medico con esperienza nel trattamento dei pazienti con epatite B o C.
Epatite cronica B
Il dosaggio e la durata di Pegasys raccomandati per il trattamento dell’epatite cronica B, sia HbeAg positiva che HbeAg negativa, è 180 microgrammi una volta alla settimana per 48 settimane mediante somministrazione sottocutanea nell’addome o nella coscia.
Epatite cronica C
Il dosaggio raccomandato di Pegasys è 180 microgrammi una volta alla settimana mediante somministrazione sottocutanea nell’addome o nella coscia, sia in combinazione con Ribavirina orale che come monoterapia. La dose di Ribavirina deve essere somministrata a stomaco pieno.
La durata della terapia di combinazione con Ribavirina per l’epatite cronica C dipende dal genotipo virale. I pazienti infettati dal virus HCV con genotipo 1, indipendentemente dalla carica virale devono essere trattati per 48 settimane. I pazienti infettati da HCV con genotipo 2/3, indipendentemente dalla carica virale devono essere trattati per 24 settimane.
In generale, i pazienti infettati con genotipo 4 sono considerati difficili da trattare ed il regime posologico è uguale a quello per il genotipo 1.
Quando si decide la durata della terapia, occorre considerare anche la presenza di fattori di rischio aggiuntivi.
Anche per i pazienti infettati con genotipo 5 o 6 deve essere considerata questa posologia. La durata raccomandata di trattamento con Pegasys in monoterapia è di 48 settimane.
Nella coinfezione da HIV-HCV Il dosaggio raccomandato di Pegasys, in monoterapia o in combinazione con 800 milligrammi di Ribavirina, è di 180 microgrammi per via sottocutanea una volta alla settimana per 48 settimane, indipendentemente dal genotipo. La sicurezza e l’efficacia del trattamento combinato con dosi di Ribavirina superiori a 800 milligrammi al giorno o per un periodo di tempo inferiore a 48 settimane non sono state studiate. E’ stato dimostrato che una risposta virologica precoce entro la settimana 12, definita come una diminuzione della carica virale di 2 log o livelli non rilevabili di HCV-RNA, è predittiva di una risposta sostenuta.
Il valore predittivo negativo della risposta sostenuta nei pazienti trattati con Pegasys in monoterapia era pari al 98%.
Un valore predittivo negativo simile si è osservato nei pazienti con coinfezione da HIV-HCV trattati con Pegasys in monoterapia o in combinazione con Ribavirina ( rispettivamente 100% o 98% ). Nei pazienti con coinfezione da HIV-HCV con genotipo 1 e genotipo 2/3 trattati con terapia di combinazione sono stati osservati valori predittivi positivi del 45% e del 70%, rispettivamente.
Aggiustamenti di dosaggio
Qualora sia richiesto un aggiustamento della dose a seguito di reazioni avverse di grado da moderato a grave ( clinico e/o di laboratorio ), è generalmente indicata una riduzione iniziale della dose a 135 microgrammi. Comunque, in alcuni casi, è necessaria una riduzione della dose fino a 90 microgrammi o 45 microgrammi. Quando la reazione avversa diminuisce, si può considerare un aumento della dose fino al raggiungimento della dose di partenza.
Si raccomanda una riduzione della dose se la conta dei neutrofili è < 750/mm3. Per pazienti con valori della conta assoluta dei neutrofili ( CAN ) < 500/mm3 il trattamento deve essere sospeso fino a quando i valori di CAN non siano ritornati a > 1000/mm3. La terapia deve inizialmente essere ripresa con 90 microgrammi di Pegasys e la conta dei neutrofili monitorata.
Si raccomanda una riduzione della dose a 90 microgrammi se la conta delle piastrine è < 50.000/mm3, o quando la conta delle piastrine diminuisce a livelli < 25.000/mm3.
Specifiche raccomandazioni per la gestione dell’anemia correlata al trattamento sono le seguenti: la Ribavirina deve essere ridotta a 600 milligrammi/die ( 200 milligrammi al mattino e 400 milligrammi alla sera ) se si verificano le seguenti condizioni:
(1) un calo dell’emoglobina compreso tra minore di10 g/dl e maggiore o uguale a 8,5 g/dl in un paziente senza significativa malattia cardiovascolare, o
(2) un calo dell’emoglobina maggiore o uguale a 2 g/dl in un periodo di 4 settimane di trattamento in un paziente con malattia cardiovascolare stabile.
Non è raccomandato un ritorno alla dose iniziale.
La Ribavirina deve essere interrotta se si verificano le seguente condizioni:
(1) paziente senza significativa malattia cardiovascolare che presenti un calo dell’emoglobina < 8,5 g/dl;
(2) paziente con malattia cardiovascolare stabile che mantiene valori di emoglobina < 12 g/dl nonostante 4 settimane con dose ridotta.
Se l’anomalia si risolve, la Ribavirina può essere ripresa alla dose di 600 milligrammi/die e ulteriormente aumentata a 800 milligrammi/die a discrezione del medico curante.
Si raccomanda di non ritornare alla dose originaria. In caso di intolleranza alla Ribavirina, continuare il trattamento con Pegasys in monoterapia.
Le fluttuazioni nelle anormalità dei test di funzionalità epatica sono comuni nei pazienti con epatite cronica C. Come con altri Interferoni alfa, sono stati osservati aumenti nei livelli delle ALT sopra i livelli basali in pazienti trattati con Pegasys, inclusi i pazienti con una risposta virologica. Negli studi clinici sull’epatite cronica C, casi isolati di incremento delle ALT ( maggiore o uguale a 10 volte il limite superiore della norma o maggiore o uguale a 2 volte il limite basale nei pazienti con ALT al basale maggiore o uguale a 10 volte il limite superiore della norma ), che si sono risolti senza modificazioni della dose, sono stati osservati in 8 su 451 pazienti trattati con la terapia di combinazione. Se l’aumento delle ALT è progressivo o persistente, la dose deve essere ridotta inizialmente a 135 microgrammi. Quando l’aumento dei livelli delle ALT è progressivo nonostante la riduzione della dose, o è accompagnato da aumento della bilirubina o evidenza di scompenso epatico, la terapia deve essere interrotta.
Nei pazienti affetti da epatite cronica B, incrementi transitori delle ALT talvolta maggiori di 10 volte il limite superiore della norma non sono rari e possono riflettere l’eliminazione da parte del sistema immunitario. Il trattamento non deve normalmente essere iniziato in caso di ALT > 10 volte il limite superiore della norma. Deve essere presa in considerazione la continuazione del trattamento con un monitoraggio più frequente della funzionalità epatica durante i picchi di ALT. In caso di riduzione o sospensione della dose di Pegasys, la terapia può essere ripresa una volta che il picco si sia abbassato.
Particolari tipi di pazienti
In caso di terapia con Pegasys nei pazienti anziani non sono necessari aggiustamenti della dose raccomandata di 180 microgrammi una volta alla settimana.
La sicurezza e l’efficacia di Pegasys non sono state determinate in questa popolazione. Pegasys è controindicato nei neonati e nei bambini fino a 3 anni per la presenza di alcool benzilico come eccipiente.
Nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale, deve essere utilizzata una dose iniziale di 135 microgrammi. Indipendentemente dalla dose iniziale o dal grado dell’insufficienza renale, i pazienti devono essere monitorati e deve essere effettuata un’appropriata riduzione della dose di Pegasys durante il trattamento se si verificano reazioni avverse.
Nei pazienti con cirrosi compensata ( ad es. Child Pugh A ), Pegasys si è dimostrato efficace e sicuro. Pegasys non è stato valutato nei pazienti con cirrosi scompensata ( ad es. Child Pugh B o C o varici esofagee sanguinanti ).
La classificazione Child Pugh divide i pazienti nei gruppi A, B e C, o Lieve, Moderata e Grave, corrispondenti rispettivamente ai punteggi 5-6, 7-9 e 10-15.
Fonte: EMEA, 2007
Xagena2007
Inf2007 Farma2007
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