Donne con malattia di Alzheimer: il Raloxifene non sembra esercitare alcun effetto benefico sulla capacità cognitiva
Uno studio ha verificato se il Raloxifene ( Evista ), un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni, migliora la funzione cognitiva rispetto al placebo nelle donne con malattia di Alzheimer.
Inoltre, si è cercato di fornire una stima dell’effetto cognitivo.
È stato condotto uno studio pilota in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, con un trattamento previsto di 12 mesi.
Le donne con insorgenza tardiva di malattia di Alzheimer di gravità da lieve a moderata sono state assegnate in modo casuale a Raloxifene per via orale ad alte dosi ( 120 mg ) oppure placebo una volta al giorno.
L'endpoint primario confrontato tra i gruppi di trattamento a 12 mesi era un cambiamento alla scala Alzheimer’s Disease Assessment Scale, sottoscala cognitiva ( ADAS-cog ).
Sono state incluse nelle analisi intent-to-treat 42 donne randomizzate a Raloxifene o placebo ( età media 76 anni ), e 39 donne hanno contribuito ai risultati a 12 mesi.
I punteggi di cambiamento di ADAS-Cog a 12 mesi non hanno mostrato differenze significative tra i gruppi di trattamento ( differenza standardizzata 0.03, P=0.89 ).
I gruppi Raloxifene e placebo non hanno mostrato differenze significative alle analisi secondarie del grado di demenza, attività della vita quotidiana, comportamento, o punteggio di cognizione composita globale.
Il carico di lavoro e di impegno per le persone che si prendevano cura dei pazienti è stato simile in entrambi i gruppi.
In conclusione, i risultati sull'endpoint primario non hanno mostrato benefici cognitivi nel gruppo trattato con Raloxifene. ( Xagena2015 )
Henderson VW et al, Neurology 2015; 85: 1937-1944
Neuro2015 Farma2015
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