Sunitinib versus Sorafenib nel carcinoma epatocellulare in stadio avanzato
Uno studio in aperto, di fase III ha valutato se Sunitinib ( Sutent ) fosse superiore o equivalente a Sorafenib ( Nexavar ) nel carcinoma epatocellulare.
I pazienti sono stati stratificati e assegnati in maniera casuale a ricevere Sunitinib 37.5 mg una volta al giorno o Sorafenib 400 mg 2 volte al giorno.
L’endpoint primario era la sopravvivenza generale.
Lo studio è stato interrotto precocemente per futilità e ragioni di sicurezza.
In totale, 1074 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale ai trattamenti previsti dallo studio ( braccio Sunitinib, n=530; braccio Sorafenib, n=544 ).
Per Sunitinib e Sorafenib, rispettivamente, la sopravvivenza generale mediana è stata pari a 7.9 versus 10.2 mesi ( hazard ratio [ HR ], 1.30; P a una coda=0.9990; P a 2 code=0.0014 ); la sopravvivenza mediana libera da progressione ( 3.6 vs 3.0 mesi; HR=1.13; P a una coda=0.8785; P a due code=0.2286 ) e il tempo alla progressione ( 4.1 vs 3.8 mesi; HR=1.13; P a una coda=0.8312; P a due code=0.3082 ) sono risultati comparabili.
La sopravvivenza generale mediana è risultata simile tra i pazienti asiatici ( 7.7 vs 8.8 mesi; HR=1.21; P a una coda=0.9829 ) e i pazienti con epatite B ( 7.6 vs 8.0 mesi; HR, 1.10; P a una coda=0.8286 ), ma più breve nei pazienti con epatite C trattati con Sunitinib ( 9.2 vs 17.6 mesi; HR=1.52; P a una coda=0.9835 ).
Sunitinib è risultato associato a eventi avversi più frequenti e gravi rispetto a Sorafenib.
Eventi avversi comuni di grado 3/4 sono stati trombocitopenia ( 29.7% ) e neutropenia ( 25.7% ) per Sunitinib; sindrome mano-piede ( 21.2% ) per Sorafenib.
Le sospensioni dovute a eventi avversi sono risultate simili ( Sunitinib, 13.3%; Sorafenib, 12.7% ).
In conclusione, la sopravvivenza generale con Sunitinib non è risultata superiore o equivalente, ma significativamente inferiore a quella osservata con Sorafenib.
La sopravvivenza generale è risultata comparabile nei pazienti asiatici e con epatite B; è risultata superiore nei pazienti con epatite C trattati con Sorafenib.
Pazienti trattati con Sunitinib hanno riportato tossicità più frequente e grave. ( Xagena2013 )
Cheng AL et al, J Clin Oncol 2013; 31: 4067-4075
Onco2013 Gastro2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Mantenimento con Sorafenib dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche nei pazienti con leucemia mieloide acuta FLT3-ITD
Uno studio di fase 3 in aperto, multicentrico, randomizzato ha dimostrato che il mantenimento con Sorafenib ( Nexavar ) dopo...
Camrelizumab più Rivoceranib versus Sorafenib come terapia di prima linea per il carcinoma epatocellulare non-resecabile: studio CARES-310
È stato dimostrato che l’immunoterapia con inibitori del checkpoint immunitario combinati con un inibitore della tirosina-chinasi ( TKI ) anti-angiogenico...
Sorafenib aggiunto a Cladribina, Citarabina ad alte dosi, fattore di crescita granulocitario e Mitoxantrone nella leucemia mieloide acuta non-trattata
L'inibitore multichinasi Sorafenib ( Nexavar ) migliora la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ) se utilizzato negli adulti con...
Nivolumab versus Sorafenib nel carcinoma epatocellulare avanzato: studio CheckMate 459
Nello studio CheckMate 040 di fase 1-2, Nivolumab ( Opdivo ) in monoterapia ha mostrato risposte durature, sicurezza gestibile e...
Cabozantinib più Atezolizumab versus Sorafenib per il carcinoma epatocellulare avanzato: studio COSMIC-312
Cabozantinib ( Cabometyx ) ha mostrato attività clinica in combinazione con inibitori del checkpoint nei tumori solidi. Lo studio COSMIC-312...
Chemioterapia per infusione arteriosa a base di Oxaliplatino più Fluorouracile rispetto a Sorafenib nel carcinoma epatocellulare avanzato: studio FOHAIC-1
La chemioterapia per infusione arteriosa epatica interventistica di Fluorouracile, Leucovorina e Oxaliplatino ( HAIC-FO ) ha mostrato un profilo di...
Atezolizumab più Bevacizumab rispetto a Sorafenib nei pazienti con carcinoma epatocellulare non-resecabile: studio IMbrave150
È importante comprendere l'esperienza dei pazienti riguardo al trattamento del cancro. Sono stati valutati gli esiti riportati dai pazienti (...
Donafenib versus Sorafenib nel trattamento di prima linea del carcinoma epatocellulare non-resecabile o metastatico
Donafenib, un nuovo inibitore multichinasico e un derivato deuterato del Sorafenib ( Nexavar ), ha mostrato efficacia negli studi di...
Sintilimab più un biosimilare di Bevacizumab rispetto a Sorafenib nel carcinoma epatocellulare non-resecabile: studio ORIENT-32
La Cina ha un alto carico di carcinoma epatocellulare e l'infezione da virus dell'epatite B ( HBV ) è il...
Lenvatinib versus Sorafenib per il trattamento di prima linea del carcinoma epatocellulare non-resecabile
Il carcinoma epatocellulare è la terza causa di morte per cancro nel mondo. La conservazione della qualità di vita correlata...