Sunitinib in combinazione con Capecitabina versus monoterapia con Capecitabina per il trattamento di pazienti con carcinoma alla mammella metastatico già trattato


Il carcinoma mammario metastatico resta una malattia incurabile nella maggioranza dei casi, nonostante enormi passi avanti nella terapia.
Ciò potrebbe essere legato alla capacità dei tumori mammari di indurre neoangiogenesi, anche di fronte a chemioterapia citotossica.

Sunitinib ( Sutent ), un inibitore di molecole chiave coinvolte nella neoangiogenesi, ha un ruolo ben definito nel trattamento del carcinoma renale e altri tumori metastatici e ha dimostrato attività in uno studio di fase II sul tumore mammario metastatico.

È stato effettuato uno studio randomizzato di fase III per confrontare Sunitinib più Capecitabina ( Xeloda ) ( 2000 mg/m2 ) con monoterapia con Capecitabina ( 2500 mg/m2 ) in pazienti con cancro al seno metastatico pesantemente pretrattato.

I criteri di eleggibilità includevano carcinoma alla mammella metastatico, precedente terapia con antracicline e taxani, uno o due precedenti regimi di chemioterapia per malattia metastatica o recidiva precoce dopo un regime adiuvante con taxano più antraciclina, e funzione d’organo e performance status adeguati.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione, per la quale lo studio aveva un potere del 90% di identificare un miglioramento del 50% ( da 4 a 6 mesi ).

In totale, 442 pazienti sono stati sottoposti a randomizzazione.

La sopravvivenza libera da progressione è risultata non significativamente differente tra i bracci di trattamento, con mediane di 5.5 mesi per il braccio Sunitinib più Capecitabina e 5.9 mesi per quello monoterapia con Capecitabina ( hazard ratio, HR=1.22; P a una coda=0.941 ).

Non sono emerse differenze significative nel tasso di risposta o nella sopravvivenza generale.

La tossicità, ad eccezione della sindrome mani-piedi, è risultata più grave nel braccio terapia di combinazione.

In conclusione, l’aggiunta di Sunitinib a Capecitabina non migliora l’esito clinico di pazienti con carcinoma mammario metastatico pretrattato con antracicline e taxani. ( Xagena2013 )

Crown JP et al, J Clin Oncol 2013; 31: 2870-2878

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