Sunitinib più Erlotinib versus placebo più Erlotinib in pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule pesantemente trattato in precedenza


La combinazione Sunitinib ( Sutent ) più Erlotinib ( Tarceva ) potrebbe avere migliore attività antitumorale rispetto a uno dei due agenti in monoterapia nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, sulla base dell’importanza dei pathway di segnalazione coinvolti in crescita tumorale, angiogenesi e metastasi.

Uno studio di fase III ha valutato la sopravvivenza generale con Sunitinib più Erlotinib versus placebo più Erlotinib in pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule, refrattario.

Pazienti precedentemente trattati con uno o due regimi chemioterapici ( incluso un regime a base di Platino ) per carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ricorrente, e per i quali Erlotinib era indicato, sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a Sunitinib 37.5 mg/die più Erlotinib 150 mg/die oppure placebo più Erlotinib 150 mg/die, stratificati per precedente uso di Bevacizumab, storia di abitudine al fumo ed espressione del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ).

L’endpoint primario era la sopravvivenza generale.
Endpoint secondari chiave includevano sopravvivenza libera da progressione, tasso di risposta oggettiva e sicurezza.

In totale, 960 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale ai trattamenti.

La sopravvivenza generale mediana è stata di 9.0 mesi per Sunitinib più Erlotinib versus 8.5 mesi per il solo Erlotinib ( hazard ratio [ HR ], 0.922; log-rank P stratificato a una coda=0.1388 ).

La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 3.6 versus 2.0 mesi ( HR=0.807; log-rank P stratificato a una coda=0.0023 ) e il tasso di risposta oggettiva è stato di 10.6% versus 6.9% ( log-rank P stratificato a 2 code=0.0471 ), rispettivamente.

Le tossicità, correlate al trattamento, di grado 3 o superiore, inclusi rash / dermatite, diarrea e astenia / fatigue sono risultati più frequenti nel braccio Sunitinib più Erlotinib.

In conclusione, nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule refrattario, il trattamento con Sunitinib più Erlotinib non ha migliorato la sopravvivenza generale rispetto al solo Erlotinib, ma la combinazione è risultata associata a una sopravvivenza libera da progressione significativamente più lunga e a un maggior tasso di risposta generale.
L’incidenza di tossicità di grado 3 o superiore è risultata maggiore con la combinazione. ( Xagena2012 )

Scagliotti GV et al, J Clin Oncol 2012; 30: 2070-2078


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