Il vaccino COVID-19 di Pfizer-BioNTech protegge i bambini dalle infezioni, ma è meno efficace contro la variante Omicron
Il vaccino COVID-19 di Pfizer-BioNTech ( Comirnaty ) ha ridotto il rischio di infezione con la variante Omicron di SARS-CoV-2 del 31% tra i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni e del 59% tra gli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni.
Lo studio nel mondo reale ha anche evidenziato che il vaccino era efficace nell'87% contro l'infezione con la variante Delta tra gli adolescenti.
La variante è aumentata prima che i bambini più piccoli avessero accesso al vaccino.
Il CDC ( Centers for Disease Control and Prevention ) ha osservato che i dati pubblicati hanno mostrato che l'efficacia del vaccino contro il ricovero associato a COVID-19 variava dal 92% al 94% tra gli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni durante l'impennata della variante Delta al 74% nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni durante l'impennata della variante Omicron.
Ricercatori hanno analizzato i dati di PROTECT, uno studio di coorte prospettico che monitora le infezioni da SARS-CoV-2 tra i partecipanti di età compresa tra 6 mesi e 17 anni in quattro Stati negli USA ( Arizona, Florida, Texas e Utah ).
Lo studio ha arruolato 1.364 partecipanti, di cui 1.052 bambini di età compresa tra 5 e 11 anni e 312 adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni, che sono stati testati almeno settimanalmente tra il 25 luglio 2021 e il 12 febbraio 2022.
La maggior parte dei partecipanti viveva in Arizona.
Tra la fascia di età più giovane, l'efficacia di due dosi del vaccino è stata del 31% ( IC 95%, 9-48% ) se aggiustata per caratteristiche sociodemografiche, informazioni sanitarie, frequenza dei contatti sociali, uso della mascherina, posizione e circolazione locale del virus.
Tra gli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni, era dell'87% ( IC 95%, 49-97% ) contro l'infezione da variante Delta sintomatica e asintomatica e del 59% ( IC 95%, 22-79% ) contro l'infezione da variante Omicron.
Tra i partecipanti non-vaccinati con infezione da SARS-CoV-2, quelli infettati con la variante Delta avevano maggiori probabilità di riportare sintomi COVID-19 ( 66% ) rispetto a quelli con infezioni da variante Omicron ( 49% ). ( Xagena2022 )
Fonte: MMWR, 2022
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