Sopravvivenza generale e risposte durevoli nei pazienti con melanoma metastatico con forma mutante di BRAF V600 trattati con Dabrafenib combinato con Trametinib


Uno studio ha riportato la sopravvivenza globale e le caratteristiche cliniche dei responder e dei sopravvissuti a lungo termine, naive agli inibitori BRAF, trattati con Dabrafenib ( Tafinlar ) più Trametinib ( Mekinist ) in uno studio di fase I e II di pazienti con melanoma metastatico positivo alla mutazione di BRAF V600.

Pazienti, naive agli inibitori BRAF, trattati con Dabrafenib 150 mg due volte al giorno più Trametinib 2 mg al giorno ( gruppo 150/2 ), nella coorte non-randomizzata ( parte B ) e nella corte randomizzata ( parte C ) dello studio sono stati analizzati per la sopravvivenza senza progressione e per la sopravvivenza globale, in modo separato.
Le caratteristiche di base e i fattori durante il trattamento sono stati analizzati per le associazioni con risposte durevoli e con al sopravvivenza globale.

Per i pazienti naive agli inibitori BRAF nel gruppo 150/2 ( n=78 ), la sopravvivenza libera da progressione a 1, 2 e 3 anni è stata del 44%, 22% e 18%, rispettivamente, per la parte B ( n=24 ) e 41%, 25% e 21%, rispettivamente, per la parte C ( n=54 ).

La sopravvivenza globale mediana è stata di 27.4 mesi nella parte B e di 25 mesi nella parte C.

La sopravvivenza globale a 1, 2, e 3 anni è stata, rispettivamente, pari a 72%, 60% e 47%, per la parte B, e, rispettivamente, pari a 80%, 51% e 38%, per la parte C.

La sopravvivenza prolungata era associata a metastasi in meno di tre siti d’organo e a più bassa lattato deidrogenasi al basale.

La sopravvivenza globale a 3 anni era del 62% nei pazienti con normale lattato deidrogenasi al basale e del 63% nei pazienti con risposta completa.

In conclusione, il trattamento con Dabrafenib più Trametinib è risultato associato a una mediana maggiore di 2 anni nei pazienti naive agli inibitori di BRAF con melanoma metastatico positivo alla mutazione BRAF V600, e circa il 20% era libero da progressione a 3 anni.
Risposte durevoli si sono verificate in pazienti con buone caratteristiche prognostiche al basale, che possono essere predittive. ( Xagena2016 )

Long GV et al, J Clin Oncol 2016; 34: 871-878

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