Remissione nella dermatite erpetiforme


Gli obiettivi di uno studio di coorte retrospettivo sono stati quelli di: a) determinare la percentuale di pazienti con dermatite erpetiforme che hanno avuto una remissione di almeno 2 anni; b) identificare i fattori associati alla remissione.

Sono stati selezionati i pazienti visitati al National Institutes of Health ( NIH ) durante gli anni 1972-2010 con segni clinici compatibili con la dermatite erpetiforme, la cui pelle normale mostrava la presenza di depositi granulari di IgA a livello delle giunzioni dermo-epidermiche all'immunofluorescenza diretta, per i quali era nota l'età di insorgenza della malattia, affetti da dermatite erpetiforme da almeno 2 anni, e che erano stati seguiti per almeno 3 anni dopo la prima visita.

L’endpoint principale atteso era la remissione, definita come assenza di lesioni cutanee e sintomi di dermatite erpetiforme per più di 2 anni, senza l'assunzione di solfoni ( Dapsone o Sulfoxone ), Sulfapiridina, farmaci anti-fattore di necrosi tumorale ( anti-TNF ), o steroidi per via orale, e senza seguire un regime alimentare privo di glutine.

Tra gli 86 pazienti, 10 ( 12% ) hanno avuto remissione della malattia. I fattori associati con la remissione della dermatite erpetiforme sono stati l'età di insorgenza, 39 anni o più verso 8-38 anni ( P non-corretto: 0.02; P corretto: 0.07 ) e insorgenza di dermatite erpetiforme tra il 1960 e il 1972 versus 1935 e 1959 o dopo il 1972 ( P=0.02 per il confronto globale tra i quattro gruppi di insorgenza ).

In conclusione, la dermatite erpetiforme può andare incontro a remissione.
I medici dovrebbero sconsigliare ai pazienti con dermatite erpetiforme ben controllata una dieta priva di glutine e/o l’uso di solfoni o altre terapie per determinare la remissione della dermatite erpetiforme.
Questi risultati forniscono informazioni per la comprensione della patogenesi e il decorso della malattia e questo può servire da guida per la gestione a lungo termine dei pazienti con dermatite erpetiforme. ( Xagena2011 )

Paek SY et al, Arch Dermatol 2011; 147: 301-305



Dermo2011 Inf2011



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