Dapagliflozin nei pazienti affetti da malattia renale cronica, con o senza diabete di tipo 2


I pazienti con malattia renale cronica hanno un alto rischio di esiti avversi renali e cardiovascolari.
L'effetto di Dapagliflozin ( Forxiga ) nei pazienti con malattia renale cronica, con o senza diabete di tipo 2, non è noto.

Sono stati assegnati in modo casuale 4.304 partecipanti con un tasso di filtrazione glomerulare stimato ( eGFR ) da 25 a 75 ml al minuto per 1.73 m2 di superficie corporea e un rapporto tra albumina e creatinina urinaria ( con albumina misurata in milligrammi e creatinina misurata in grammi ) tra 200 e 5.000 a ricevere Dapagliflozin 10 mg una volta al giorno oppure placebo.

L'esito primario era un composito di diminuzione sostenuta di GFR stimato di almeno il 50%, malattia renale allo stadio terminale o morte per cause renali o cardiovascolari.

Il Comitato indipendente di monitoraggio dei dati ha raccomandato di interrompere lo studio a causa dell'efficacia.

In una mediana di 2.4 anni, si è verificato un evento di esito primario in 197 partecipanti su 2.152 ( 9.2% ) nel gruppo Dapagliflozin e in 312 partecipanti su 2.152 ( 14.5% ) nel gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.61; P minore di 0.001; numero necessario da trattare [ NNT ] per prevenire un evento di esito primario, 19 ).

L'hazard ratio per il composito di diminuzione sostenuta di GFR stimato di almeno il 50%, malattia renale allo stadio terminale o morte per cause renali è stato pari a 0.56 ( P minore di 0.001 ), e l’hazard ratio per il composito di morte per cause cardiovascolari o ospedalizzazione per insufficienza cardiaca è stato pari a 0.71 ( P=0.009 ).

La morte si è verificata in 101 partecipanti ( 4.7% ) nel gruppo Dapagliflozin e in 146 partecipanti ( 6.8% ) nel gruppo placebo ( HR=0.69; P=0.004 ).
Gli effetti di Dapagliflozin sono stati simili nei partecipanti con diabete di tipo 2 e in quelli senza diabete di tipo 2.
Il profilo di sicurezza noto di Dapagliflozin è stato confermato.

Tra i pazienti con malattia renale cronica, indipendentemente dalla presenza o assenza di diabete, il rischio di un composito di una riduzione sostenuta di GFR stimato di almeno il 50%, malattia renale allo stadio terminale o morte per cause renali o cardiovascolari è risultato significativamente inferiore con Dapagliflozin rispetto al placebo. ( Xagena2020 )

Heerspink HJL et al, N Engl J Med 2020; 383: 1436-1446

Endo2020 Nefro2020 Farma2020



Indietro

Altri articoli

Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica (...


È stato valutato il rischio di complicanze materne e perinatali avverse tra gravidanze gemellari e singole affette da diabete mellito...


Le interruzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi possono causare una carenza di arginina-vasopressina, nota anche come diabete insipido centrale. I pazienti con questa...


L’intervento sullo stile di vita pre-concezionale ha il potenziale di ridurre il diabete mellito gestazionale, ma mancano dati di studi...


ONWARDS 6 ha confrontato l’efficacia e la sicurezza dell’Insulina sottocutanea Icodec ( Icodec ) una volta a settimana e dell’insulina...


Semaglutide ( Wegovy ), un agonista del recettore di GPL-1 ( peptide-1 simil-glucagone ), ha dimostrato di ridurre il rischio...


Il diabete mellito ( DM ) contribuisce in modo significativo alla sindrome metabolica e agli eventi cardiovascolari e può essere...


Semaglutide orale una volta al giorno è un efficace trattamento del diabete di tipo 2. L'obiettivo dello studio è stato...


A. La modifica dello stile di vita ( terapia medica nutrizionale [ dieta ], attività fisica, astensione dal fumo ) rappresenta...


La presa in carico della persona con diabete mellito di tipo 2 comporta non soltanto la prescrizione della terapia farmacologica...