Associazione tra neonati nati morti e fattori di rischio noti alla conferma di gravidanza
I bambini nati morti rappresentano circa la metà dei decessi registrati negli Stati Uniti tra le 20 settimane di gestazione e 1 anno di vita e la maggior parte degli studi di ampie dimensioni sui fattori di rischio di nascita di un bambino morto utilizzano statistiche vitali con dati limitati.
È stato condotto uno studio con l’obiettivo di determinare la relazione tra bambini nati morti e fattori di rischio che potrebbero essere accertati all’inizio della gravidanza, con particolare attenzione al contributo di questi fattori alle differenze razziali.
Lo studio multicentrico, di popolazione e caso-controllo è stato condotto nel periodo 2006-2008.
Nello studio, 59 ospedali statunitensi, con accesso ad almeno il 90% dei parti entro 5 bacini di utenza definiti da confini si stato e contea, hanno arruolato residenti con parti di uno o più feti nati morti, e un campione rappresentativo di parti di bambini solo vivi, con una sovra-presenza di quelli con meno di 32 settimane di gestazione e di discendenza africana.
La principale misura di esito era la nascita di un neonato nato morto.
Le analisi hanno incluso 614 parti considerati casi e 1.816 parti controllo.
All’analisi multivariata, i seguenti fattori sono risultati indipendentemente associati alla nascita di un bambino morto: razza/etnicità nera non-ispanica ( 23.1% nati morti, 11.2% nati vivi ) ( vs bianchi non-ispanici; odds ratio [ OR ] aggiustato, 2.12 ); precedente parto di bambino nato morto ( 6.7% nati morti; 1.4% nati vivi ); nulliparità con ( 10.5% nati morti, 5.2% nati vivi ) e senza ( 34.0% nati morti, 29.7% nati vivi ) precedenti perdite a meno di 20 settimane di gestazione ( vs multiparità senza bambini nati morti o precedenti perdite; rispettivamente, OR=5.91; OR=3.13; e OR=1.98 ); diabete mellito ( 5.6% nati morti, 1.6% nati vivi ) ( vs assenza di diabete; OR=2.50 ); età materna uguale o superiore a 40 anni ( 4.5% nati morti, 2.1% nati vivi ) ( vs età tra 20 e 34 anni; OR=2.41 ); madre con sangue di gruppo AB ( 4.9% nati morti, 3.0% nati vivi ) ( vs gruppo O; OR=1.96 ); storia di dipendenza da droghe ( 4.5% nati morti, 2.1% nati vivi ) ( vs nessun utilizzo di droghe; OR=2.08 ); fumo durante i 3 mesi precedenti alla gravidanza ( meno di 10 sigarette/giorno, 10.0% nati morti, 6.5% nati vivi ) ( vs nessuna sigaretta; OR=1.55 ); obesità/sovrappeso ( 15.5% nati morti, 12.4% nati vivi ) ( vs normopeso; OR=1.72 ); madre che vive senza un partner ( 25.4% nati morti, 15.3% nati vivi ) ( vs madre sposata; OR=1.62 ) e pluralità ( 6.4% nati morti, 1.9% nati vivi ) (vs gravidanza singola; OR=4.59 ).
L’R(2) generalizzato è risultato pari a 0.19.
In conclusione, i fattori di rischio multipli che potrebbero essere identificati al momento della conferma della gravidanza sono risultati associati con parti di neonati nati morti ma rappresentano solo una piccola parte della varianza in questo esito. ( Xagena2011 )
Stillbirth Collaborative Research Network Writing Group, JAMA 2011;306: 2469-2479.
Gyne2011
Indietro
Altri articoli
Opdivo a base di Nivolumab nel carcinoma polmonare: precauzioni, fertilità, gravidanza e allattamento
Nivolumab ( Opdivo ) è un anticorpo monoclonale umanizzato impiegato nel trattamento di diversi tipi di neoplasia. Si lega al...
Gestione e follow-up della porpora trombotica trombocitopenica ad esordio in gravidanza
La porpora trombotica trombocitopenica ( TTP ) a esordio in gravidanza è una malattia rara e pericolosa per la vita,...
Rischio comparativo di malformazioni congenite maggiori con combinazioni di farmaci anticonvulsivanti rispetto alla monoterapia con Valproato in gravidanza
Il Valproato ( Depakin ) dovrebbe essere evitato in gravidanza, ma è il farmaco più efficace per l'epilessia generalizzata. Il...
Il trattamento antibiotico riduce l’intensità dell’infiammazione intra-amniotica nelle gravidanze con sanguinamento vaginale idiopatico nel secondo trimestre di gravidanza
Il sanguinamento idiopatico nel secondo trimestre di gravidanza complica meno dell’1% di tutte le gravidanze. Questa complicanza della gravidanza può essere...
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
Vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale in gravidanza
Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...
Sicurezza delle tecniche di riproduzione assistita nelle giovani donne portatrici di mutazioni BRCA con una gravidanza dopo un cancro al seno
Per le giovani portatori di mutazioni BRCA sopravvissute al carcinoma mammario, le tecniche di riproduzione assistita ( ART ) non...
Stile di vita pre-gravidanza per ridurre la recidiva del diabete mellito gestazionale
L’intervento sullo stile di vita pre-concezionale ha il potenziale di ridurre il diabete mellito gestazionale, ma mancano dati di studi...