Aumenti precoci del frammento di attivazione del complemento C3a e esiti avversi sulla gravidanza
È stato condotto uno studio per valutare se gli aumenti del complemento C3a all'inizio della gravidanza sono predittivi del successivo sviluppo di esiti negativi della gravidanza.
È stato ottenuto un campione di plasma da ogni donna incinta iscritta allo studio prima delle 20 settimane di gestazione.
La coorte ( n=1.002 ) è stata valutata per lo sviluppo di esiti avversi della gravidanza definiti come malattie ipertensive della gravidanza ( ipertensione gestazionale o preeclampsia ), parto pretermine ( prima di 37 settimane di gestazione ), rottura prematura delle membrane, aborto spontaneo ( durante il periodo embrionale e fetale ), restrizione della crescita intrauterina e risultato composito di qualsiasi esito avverso.
Uno o più esiti negativi della gravidanza si sono verificati in 211 donne della coorte ( 21% ).
I livelli medi ( ng/mL ) di C3a all'inizio della gravidanza erano significativamente ( P inferiore o uguale a 0.001 ) più elevati tra le donne con uno o più eventi avversi, rispetto alle donne con gravidanza non-complicata.
Dopo aggiustamento per il numero di parti a termine e l'indice di massa corporea pre-gravidanza, le donne con livelli di C3a nel quartile superiore della gravidanza avevano 3 volte più probabilità di avere un esito avverso nella fase avanzata della gravidanza rispetto alle donne nel più basso quartile ( P inferiore a 0.001 ).
Il legame tra livelli precoci elevati di C3a e gli esiti avversi della gravidanza è stato guidato principalmente da singole associazioni significative ( P inferiore a 0.05 ) di C3a con malattie ipertensive della gravidanza, parto pretermine e rottura prematura delle membrane.
In conclusione, livelli elevati di C3a già a partire dal primo trimestre di gravidanza sono un fattore predittivo indipendente di risultati avversi della gravidanza, indicando che gli eventi infiammatori legati al complemento in gravidanza contribuiscono allo sviluppo successivo di risultati non-favorevoli nelle fasi successive della gravidanza. ( Xagena2011 )
Lynch AM et al, Obstet Gynecol 2011; 117: 75-83
Gyne2011
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