Influenza: complicanze polmonari


L’influenza è una malattia virale tipica del periodo invernale, che colpisce prevalentemente il tratto respiratorio.Nella maggior parte dei casi l’influenza acuta si manifesta con febbre, mal di gola, mal di testa, bruciore agli occhi, dolori agli arti inferiori.
Normalmente la febbre scende gradualmente dopo i primi di 2-3 giorni e dopo circa 5 giorni si arriva a guarigione spontanea.

Quando i sintomi dell’influenza persistono per un periodo di tempo superiore ad una settimana, è possibile che l’infezione, anziché restare limitata alle prime vie respiratorie, si sia propagata ai bronchi e ai polmoni.
Le più comuni complicanze dell’influenza sono la bronchite e la polmonite.
Sono più a rischio di sovrainfezioni i bambini piccoli, gli anziani, le persone che hanno disturbi frequenti ai polmoni, i diabetici e le persone affette da malattie cardiache.

Nelle persone che soffrono di malattie respiratorie croniche e nei malati di cuore, la complicanza più comune è la polmonite.

Esistono vari tipi di polmonite.

La polmonite virale, o primaria, è quella causata dal virus stesso dell’influenza. Le persone che possono essere affette da queste patologia hanno di norma età superiore ai 40 anni con problemi cardiaci, oppure anziani con problemi polmonari preesistenti ( spesso conseguenza di una patologia primaria bronchiale ).
Questo tipo di polmonite si presenta con tosse persistente, tachipnea e dispnea. In circa la metà dei casi si ha abbondante produzione di espettorato e una minoranza può presentare anche emottisi.

Un secondo tipo di polmonite è quella di origine batterica, che rappresenta una delle principali complicanze batteriche dell’influenza.
Questo tipo di polmonite colpisce prevalentemente organismi indeboliti, oltre che dall’influenza, da vari fattori quali malattie preesistenti o stress.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Nippon Medical School, esiste una sinergia tra il virus influenzale e lo Streptococcus pneumoniae, uno dei principali batteri responsabili della polmonite. Il virus infatti distruggendo l’epitelio respiratorio, prepara il terreno per l’adesione batterica.
Inoltre, il virus, creando una immunosoppressione, favorisce la sovrainfezione batterica.

Lo Streptococcus pneumoniae è il principale responsabile delle polmoniti secondarie all’influenza, seguito dallo Staphylococcus aureus che rappresenta il 25% dei casi.

La polmonite secondaria di natura batterica si manifesta con la ricomparsa di febbre e sintomi respiratori, tosse produttiva con abbondante espettorato anche purulento ed ematico.
La polmonite può portare a complicanze gravi in persone che soffrono già di crisi asmatiche o pazienti con malattia ostruttiva bronchiale cronica.

Oltre alla polmonite, esistono altre possibili complicanze dell’influenza, particolarmente dannose quando il virus interessa altri organi, fuori dal tratto respiratorio.
Esiste infatti, seppure molto basso, il rischio di contrarre meningite secondaria a influenza. In questo caso la malattia si manifesta entro 2 settimane dall’episodio influenzale.

Nei bambini piccoli, inoltre, l’influenza può essere causa di convulsioni. ( Xagena2008 )

Fonte: National Institutes of Health, 2008


Pneumo2008 Inf2008

XagenaFarmaci_2008


Indietro

Altri articoli

I vaccini antinfluenzali ricombinanti quadrivalenti contengono tre volte la quantità di proteina emoagglutinina rispetto ai vaccini a base di uova...


Il profilo di sicurezza e immunogenicità dei vaccini per COVID-19 quando somministrati in concomitanza con i vaccini contro l'influenza stagionale...


Il Comitato di sicurezza dell'EMA, PRAC, ha concluso la revisione dei medicinali contenenti Folcodina, utilizzati in adulti e bambini per...


La tempistica ottimale per l'ablazione con catetere della tachicardia ventricolare è un importante problema irrisolto. Non ci sono studi randomizzati...


Il ruolo dell'asse cervello-intestino è di crescente interesse nella malattia infiammatoria intestinale, poiché il legame tra disturbi mentali comuni e...


I vaccini antinfluenzali derivati da colture cellulari possono consentire una più stretta corrispondenza antigenica con i ceppi circolanti del virus...


L'influenza è stata associata al rischio di sviluppare la malattia di Parkinson, ma l'associazione è controversa. Si è determinato se...


Studi osservazionali e piccoli studi randomizzati hanno indicato che il vaccino antinfluenzale può ridurre i futuri eventi cardiovascolari nei pazienti...


La vaccinazione antinfluenzale durante la gravidanza previene l'influenza tra le donne e i loro bambini, ma rimane sottoutilizzata tra le...


La somministrazione concomitante di vaccini contro COVID-19 e influenza potrebbe ridurre il carico sui sistemi sanitari. È stata valutata la...