Lemtrada nella sclerosi multipla recidivante remittente: restrizione delle indicazioni di impiego correlata al profilo di sicurezza


Sanofi, in accordo con l'Agenzia Europea per i Medicinali ( EMA ) e l’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ), ha informato gli operatori sanitari che l'EMA ha avviato una rivalutazione dei benefici e i rischi di Lemtrada ( Alemtuzumab ) nel trattamento della sclerosi multipla in seguito a segnalazioni di gravi reazioni cardiovascolari e ai nuovi eventi identificati: epatite autoimmune e linfoistiocitosi emofagocitica.

In attesa del completamento della revisione, sono state concordate misure temporanee.

• Il trattamento di nuovi pazienti deve essere iniziato solo in adulti con sclerosi multipla recidivante remittente ( SM RR ) altamente attiva, nonostante sia stato effettuato un ciclo di trattamento adeguato con almeno altri due trattamenti modificanti la malattia o in pazienti con SM RR altamente attiva in cui qualsiasi altro trattamento modificante la malattia sia controindicato o comunque non-adeguato.

• I pazienti che sono trattati con Alemtuzumab devono essere monitorati per i parametri vitali, compresa la misura della pressione arteriosa, prima e periodicamente durante l'infusione di Alemtuzumab. In caso di cambiamenti clinicamente significativi nelle funzioni vitali, si deve prendere in considerazione l'interruzione dell'infusione e il monitoraggio aggiuntivo, incluso l'ECG ( elettrocardiogramma ).

• La funzionalità epatica deve essere valutata prima e durante il trattamento.

• In caso si manifestassero sintomi di danno epatico, o di altre reazioni gravi immuno-mediate, il trattamento deve essere somministrato nuovamente solo dopo una attenta valutazione.

• I pazienti devono essere informati di richiedere immediatamente supporto medico nel caso in cui dovessero manifestare sintomi che si presentino nei giorni successivi all’infusione o in caso di sintomi correlati a danno epatico.

L’11 aprile 2019, EMA ha avviato una revisione del rapporto beneficio / rischio di Lemtrada nell'indicazione approvata. Questa è dovuta a nuove evidenze relative a reazioni avverse gravi nell’uso post-marketing ( inclusi casi fatali ): eventi avversi cardiovascolari in stretta associazione temporale con infusioni di Lemtrada e reazioni avverse immuno-mediate.
Al momento ci sono seri dubbi che le attuali misure di minimizzazione dei rischi siano sufficienti a mitigare tali rischi.

Durante questa revisione, il trattamento di nuovi pazienti deve essere iniziato solo in adulti con sclerosi multipla recidivante remittente altamente attiva, nonostante un ciclo di trattamento completo e adeguato con almeno altri due trattamenti modificanti la malattia ( DMTs, disease modifying therapies ) o in pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente altamente attiva in cui qualsiasi altra terapia modificante la malattia è controindicata o comunque non-adeguata.

I pazienti che sono attualmente in trattamento con Lemtrada e che stiano ottenendo un beneficio possono proseguire la terapia in accordo con il proprio neurologo di riferimento.

Alla luce dei dati che stanno emergendo post-marketing, si sospetta che Alemtuzumab possa essere correlato a: epatite autoimmune e danno epatico.
Sono stati riportati casi di danno epatico, inclusi aumenti delle transaminasi sieriche ed epatite autoimmune ( inclusi casi fatali ), in pazienti trattati con Alemtuzumab.
Prima e durante il trattamento con Alemtuzumab deve essere valutata la funzionalità epatica.
I pazienti devono essere informati del rischio di danno epatico e dei sintomi correlati.
In caso si manifestassero questi sintomi, il trattamento deve essere nuovamente somministrato solo dopo una accurata valutazione.

Durante l'uso post-marketing sono stati segnalati casi di emorragia alveolare polmonare, infarto miocardico, ictus ( incluso ictus ischemico ed emorragico ) e dissezione arteriosa cervico-cefalica ( ad es. vertebrale, carotidea ).
Le reazioni possono verificarsi successivamente a una qualsiasi delle dosi nel corso del ciclo trattamento. Nella maggior parte dei casi, il tempo d’insorgenza rientrava entro 1-3 giorni dall'infusione di Lemtrada.
I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi e avvisati di rivolgersi immediatamente al medico nel caso si verificasse uno di questi sintomi.

I parametri vitali, compresa la misurazione della pressione arteriosa, devono essere monitorati prima e periodicamente durante l'infusione di Lemtrada.
Se si ossservassero cambiamenti clinicamente significativi nelle funzioni vitali, si deve prendere in considerazione l'interruzione dell'infusione e il monitoraggio aggiuntivo, incluso l'ECG.

Durante l'uso post-marketing, la linfoistiocitosi emofagocitica è stata riportata in pazienti trattati con Lemtrada.
La linfoistiocitosi emofagocitica è una sindrome di attivazione patologica del sistema immunitario, potenzialmente letale, caratterizzata da segni e sintomi clinici di infiammazione sistemica massiva. È associata ad alti tassi di mortalità, se non riconosciuta precocemente e trattata.
I sintomi possono presentarsi entro pochi mesi e fino a quattro anni dopo l'inizio del trattamento. I pazienti che sviluppano manifestazioni precoci di attivazione patologica del sistema immunitario devono essere valutati immediatamente e deve essere presa in considerazione una diagnosi di linfoistiocitosi emofagocitica. ( Xagena2019 )

Fonte: AIFA, 2019

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