Linagliptin come terapia aggiuntiva a Insulina nei pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2


La Commissione Europea ha approvato l’ampliamento delle indicazioni terapeutiche dell’inibitore della dipeptidil-peptidasi-4 ( DPP-4 ) Linagliptin ( Trajenta ), autorizzando l’impiego in combinazione con la Insulina nei pazienti adulti affetti da diabete mellito di tipo 2.

Linagliptin è ora indicato in associazione con l’Insulina con o senza Metformina, quando il regime di base, assieme alla dieta e all’esercizio fisico non forniscono un adeguato controllo glicemico.

L’approvazione si basa sui dati di diversi studi clinici, tra cui uno studio clinico di fase III della durata di 52 settimane, che ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza di Linagliptin in associazione a Insulina basale ( endpoint primario: efficacia dopo 24 settimane ).
Dopo 24 settimane di trattamento l’aggiunta di Linagliptin a Insulina ha determinato un miglior controllo glicemico rispetto alla sola Insulina, senza rischi aggiuntivi di ipoglicemia.

Nell’agosto 2012, l’Agenzia regolatoria statunitense, FDA ( Food and Drug Administration ), aveva approvato Linagliptin come terapia aggiuntiva a Insulina nei pazienti adulti con diabete di tipo 2.

Linagliptin agisce inibendo la dipeptidil-peptidasi-4, un enzima coinvolto nella inattivazione degli ormoni incretine GLP-1 e GIP.
Linagliptin aumenta la secrezione di Insulina in modo glucosio-dipendente e riduce la secrezione di glucagone, migliorando la omeostasi del glucosio.

Allo studio Insulin Add-on Therapy hanno preso parte 1.261 pazienti con diabete mellito di tipo 2 non-controllato in modo adeguato con Insulina glargine, Insulina detemir o Insulina NPH.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere Linagliptin 5 mg, 1 volta/die, oppure placebo.
Lo studio ha incluso pazienti con valori di emoglobina glicata ( HbA1c ) al basale compresi fra 7 e 10%; un totale di 709 soggetti presentava compromissione renale, nella maggior parte dei casi classificata di grado lieve ( eGFR da 60 a meno di 90 ml/min ).
Il dosaggio di Insulina è stato mantenuto stabile prima dello studio e durante le prime 24 settimane di trattamento.
Al basale il 16.1% dei pazienti non stava assumendo terapia con un farmaco ipoglicemizzante orale; il 75.6% assumeva solo Metformina, il 7.3% Metformina e Pioglitazone, e l’1.0% solo Pioglitazone.

A 24 settimane Linagliptin, in aggiunta alla terapia di background con Insulina, ha dimostrato una riduzione, rispetto al placebo, della emoglobina glicata di -0.65% da un basale di 8.3%.
Le differenze di riduzione di emoglobina glicata riscontrate tra Linagliptin e placebo sono risultate simili nei pazienti con o senza alterazione della funzionalità renale e in modo indipendente dalla gravità della compromissione.

L’incidenza complessiva di ipoglicemia con Linagliptin non è stata superiore rispetto a placebo ( 25.7 vs 27.3% con placebo ).
Non sono state riscontrate differenze significative di peso corporeo fra i due gruppi. ( Xagena2012 )

Fonte: Boehringer-Ingelheim, 2012


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